Gli scorsi 13 e 14 ottobre e 19 e 20 ottobre, in scena al teatro “Galleria De Luca” e diretto da Gigi De Luca lo spettacolo La Musica dei Ciechi, atto unico di Raffaele Viviani ed autentico capolavoro drammaturgico, che rappresenta un prolifico momento creativo dell’autore. Quest’opera, infatti, è un mirabile esempio di equilibrio delle parti, in cui
 sono sapientemente mescolati prosa e musica, momenti di intensa drammaticità con momenti di ironica comicità . Drammatico il tema di fondo: l’emarginazione, in quanto i suonatori ciechi vivono in uno stato di totale emarginazione e povertà , in un angolo del borgo Marinari del rione di Santa Lucia a Napoli. Qui i musicisti hanno messo su un’orchestrina girovaga e mendicante, che alterna a celebri canzoni napoletane, teneri valzer di operetta. Il protagonista è Ferdinando, il contrabbassista (impersonato da uno straordinario Gigi De Luca), mentre gli altri musicisti sono Don Antonio, il mandolinista, Don Lorenzo, il clarinista, Don Vincenzino, il violinista e Gennarino, il chitarrista. L’orchestrina è accompagnata da Don Alfonso, cieco anche lui da un occhio, che va questuando l’obolo ai radi passanti. Il contrabbassista Don Ferdinando ha una moglie, Nannina (interpretata dalla brava Mirella Carnile), incontrata e sposata per caso. Una regia sapiente quella di Gigi De Luca, che si è avvalsa di interpreti convincenti e versatili quali Imma Colantonio, Viviana Curcio, Maria De Luca, Mario Frulio,Tommaso Maione, Ciro Mazaner, Ciro Meglio, Valentina Palomba e uno strepitoso Gino De Luca, figlio di Gigi. Ma, oltre alla rappresentazione del testo di Viviani, la serata ha visto due gustosissimi momenti di varietà (ad apertura ed a conclusione dello spettacolo), con brani di prosa e di poesia, splendidi classici della canzone partenopea, eseguiti e diretti dal maestro Tommaso Maione, scenette esilaranti e macchiette della tradizione comica napoletana. La grande esperienza professionale ed umana di Gigi De Luca ha ricreato, ancora una volta, la magia del teatro, riuscendo a divertire, a commuovere ed a coinvolgere profondamente tutti i presenti.
Marika Galloro
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 ottobre 2013