Ipotesi aspettativa sul tavolo: alcuni esponenti della politica le provano tutte per non far dimettere Malinconico
Quando l’assessore Ciro Sorrentino ha parlato lunedì prima della riunione interpartitica tra le forze di maggioranza a Palazzo Baronale, negli uffici dove si stava organizzando l’appuntamento è esploso un lungo applauso. Infatti, l’assessore sponsorizzato dall’Idv, ha messo sul tavolo una “via d’uscita” alla voglia matta del sindaco Malinconico di rassegnare le dimissioni: un congedo per motivi di salute da parte del primo cittadino. Un modo per dare alla sgangherata maggioranza la possibilità di andare avanti anche senza di lui. Infatti, è possibile per il sindaco, secondo le regole dell’Amministrazione pubblica, chiedere un’aspettativa di 6 mesi per problemi di salute. Con questo escamotage i consiglieri comunali possono allontanare così lo spettro di perdere la tanto amata poltrona nel parlamentino torrese. Precisamente, all’atto del congedo, a prendere le redini del governo cittadino ci penserebbe il vice sindaco (che attualmente è il renziano Lorenzo Porzio, il quale, però, sembrerebbe, non essere proprio felicissimo di sobbarcarsi un ulteriore impegno oltre a quelli che già ha). L’aspettativa per motivi di salute di 6 mesi avrebbe, poi, anche l’effetto “salutare” di far saltare la finestra temporale per nuove elezioni, legata alle prossime Europee di maggio.
I soliti maligni, però, raccontano che questa volta Gennaro Malinconico non è intenzionato a dare ascolto alle lusinghe dei vari consiglieri di maggioranza che lo vogliono convincere a desistere dalla sua volontà di ritirarsi definitivamente dalla politica locale. E quindi, è deciso a non usare espedienti come quello dell’aspettativa di 6 mesi. Quasi tutti i consiglieri di maggioranza, in questi giorni, stanno bussando alla porta di casa Malinconico portando con sé doni e piagnistei vari perché il primo cittadino ha dichiarato a molti di loro che dopo l’Epifania salirà a Palazzo Baronale per dare le sue dimissioni.
In questo modo si dovrebbe mettere fine alle incertezze e alle ombre che negli ultimi tempi hanno gravato sulla città corallina e per le quali si sono infranti i sogni di molti concittadini che credevano che un sindaco “non politico” fosse quello che serviva per un rilancio di Torre del Greco.