Continua la tourne’ delle autrici di “Voci dalla Guerra”, il libro-documento che raccoglie testimonianze e memorie torresi in merito alla cruenta fase dello sbarco degli Alleati, sul finire del secondo conflitto mondiale. Lina De Luca, Lucia Forlano, Anna Maria Galdi, Anna Maria Incaldi, col supporto dello storico Flavio Russo, ieri mattina, 26 gennaio, hanno presentato la loro opera presso il complesso Bottazzi. Il testo, che sta riscuotendo grande consenso anche presso le scuole cittadine, ha confermato l’interesse e l’apprezzamento Bottazzi-Rifugio


del pubblico, accorso numeroso anche in questo ultimo appuntamento. Stavolta, inoltre, le persone convenute hanno potuto partecipare anche ad un evento straordinario : la visita guidata presso i sotterranei del complesso , che ebbero la funzione di ricovero antiaereo durante i bombardamenti . Promotore di questa iniziativa, congiunta alla presentazione del libro, sono stati la Pro Loco e il GAV, Gruppo Archeologico Vesuviano, presieduto da Salvatore Perillo. I volontari del Gruppo hanno accompagnato i visitatori nell’angosciante percorso che conduceva ai rifugi, atti ad ospitare soprattutto i degenti accolti nella struttura ospedaliera sovrastante, come si evince dai lunghi corridoi delimitati da muretti piuttosto alti ed abbastanza larghi, per poter alloggiare le barelle dei degenti. ” Probabilmente questo rifugio non era esattamente a norma, non rispettando i vincoli sulla sicurezza che richiede la progettazione di un sito simile; tuttavia l’emergenza e la necessità imponevano l’uso di ricoveri anche non perfettamente sicuri; inoltre questo ricovero non era concepito per permanenze di lunga durata, essendo annesso a un complesso sanitario…” ci spiega una guida. Angosciante anche l’ascolto della registrazione di un allarme antiaereo, un suono che rievoca la paura anche in chi non ha mai vissuto direttamente quei momenti. Come “Voci Dalla Guerra” ci racconta, nei ricoveri si svolgeva una sorta di vita parallela sotterranea per centinaia di persone e spesso non mancavano momenti drammatici. Alla vigilia della Shoah, dunque, anche la nostra città ha dedicato un momento di riflessione agli orrori della guerra, poichè ” il ricordo è un modo di incontrarsi”.

Marika Galloro