Torre del Greco – Anche questāanno si ĆØ rinnovato lāappuntamento del concorso cittadino il āpiĆ¹ bel Presepe 2013ā, organizzato dallāAssociazione Italiana Amici del Presepe -sezione DāAuria-. Alla premiazione svoltasi domenica scorsa presso il santuario del Buon Consiglio, hanno partecipato il Mons. Lucio Lemmo e numerosi presepisti torresi. Gli iscritti questāanno hanno superato ogni aspettativa con ben 100 partecipanti rispetto ai 69 del 2012 . Ad impreziosire la serata due momenti musicali: un piccolo concerto eseguito dal coro Jubilate Deo diretto dal Maestro Giuseppe Polese e due canti eseguiti dal coro dellā UOSM del Bottazzi diretti dal Dott. Taormina.
Questa serata ĆØ lāatto conclusivo di un anno, ha ricordato Nello DāAntonio Presidente dellāAIAP, ricco di partecipata condivisione, di lavoro estenuante, di insperati obiettivi raggiunti e di certezze sulle capacitĆ dei presepisti di Torre del Greco. Tra i progetti futuri un laboratorio di arte presepiale per adulti e per bambini nelle scuole.
Questo ĆØ lāelenco dei vincitori: Bambini: tutti al Primo posto ex-aequo; Ragazzi: Calabrese Katya e Izzo Anna; Chiese: Parrocchia S.M. La Bruna; Esercizi commerciali: 3Ā° pizzeria La Marinara, 2Ā° Izzo Marmi, 1Ā° pizzeria Da Angela; Scuole: 3Ā° Istituto Degni, 2Ā° S. Media Colamarino, 1Ā° Ist. Colombo sede ass. IPAM; Adulti presepe popolare: 3Ā° Ciro Iosso, 2Ā° Antonio Angelo Parlati, 1Ā° Salvatore Saffioti; Premio alla GenerositĆ : GianBattista Ferraro; Premio alla Carriera: Nino Aprea; Ex-Trofeo: 3Ā° Onofrio Annunziata, Antonio Sorrentino, 1Ā° Luigi Esposito; Adulti artistici: 3Ā° Filomena e Giovanni Frettoloso, 2Ā° ex-aequo Pietro Frettoloso e Pietro Vitiello, 1Ā° Giuseppe Cimmino. Trofeo: Raffaele Prestigiovanni.
Secondo la tradizione popolare, il 2 Febbraio giorno della Candelora, ĆØ l’ultimo giorno utile per smontare āo presebbioā, ma nella cittĆ āde pasturāā proseguono le iniziative e restano visibili numerosi presepi delle associazioni, delle chiese e dei privati. Un tempo il presepe veniva smontato il 17 gennaio e si portava un pezzetto del sughero utilizzato per costruire “lo scoglio” (ĆØ cosƬ definito il paesaggio), a bruciare sul “fucarazzo” dedicato a S. Antonio.