L’incontro pubblico organizzato dai comitati degli obbligazionisti della Deiulemar all’hotel Poseidon è stato un successo in termini di presenze, tanto che, gli organizzatori per motivi di sicurezza si sono visti costretti ad aggiornare i lavori e a programmare un nuovo appuntamento da tenersi in una struttura con una capienza decisamente maggiore. Infatti, alla manifestazione si sono presentati oltre un migliaio di persone a rappresentanza dei quasi tredicimila persone hanno investito oltre 720 milioni di euro. Nel poco tempo in cui si è svolto l’incontro i tre avvocati che fanno parte del comitato dei creditori (il presidente Pino Colapietro, Antonio Cardella e Antonello Amato) hanno provato a rispondere alle domande degli investitori.
L’attivo del fallimento Deiulemar compagnia di navigazione ammonta a poco più di 50 milioni e le maggiori speranze dei risparmiatori devono essere rivolte alla “società di fatto”, in sintesi le risposte date. Non sono mancati momenti di tensione, anche da parte di una folta delegazione dei marittimi torresi impiegati sulle navi della Deiulemar shipping, la cui flotta di recente è passata alla maltese Herod ventures limited. Una vendita rimasta a lungo sub iudice a causa del ricorso presentato dalla Banca della Campania che vantava un’ipoteca di primo grado su un’imbarcazione della Deiulemar Shipping: il ricorso è stato respinto, così la nuova cordata è entrata ufficialmente in possesso della flotta pagata circa 82 milioni di euro. Proprio i marittimi a margine dei lavori hanno manifestato la loro inquietudine per il futuro occupazionale: «A inizio settimana – hanno detto – siamo stati nella sede della Shipping in via Marconi e le notizie che abbiamo ricevuto sono state tutt’altro che confortanti. Ci hanno paventato il rischio di un non utilizzo dei marittimi italiani sulle navi battenti bandiera maltese.