La Domenica delle Palme è stata contraddistinta a Torre del Greco dalle primarie dei “dissidenti” del centrosinistra. A contendersi lo scettro di candidato sindaco sono stati in tre: il consigliere provinciale vicino al sindaco di Salerno, Alfonso Ascione; l’ex consigliere comunale di Sel, Gabriele Toralbo, e Giuseppe Stasio che appartiene all’area renziana ed ex segretario locale dei giovani del Pd. Le liste rappresentate alle consultazioni sono state: Democratici per Torre, Italia Libera, Insieme per la Città, Comitato Toralbo e Sinistra Ecologia è Libertà. La votazione è iniziata alle otto di mattina e si è conclusa alle venti. Sono stati installati sei punti dove è stato possibile esprimere le preferenze.
Precisamente i sei punti sono stati ubicati in zona Leopardi, Santa Maria La Bruna, Zona Sant’Antonio, corso Vittorio Emanuele, via Scappi e via Salvator Noto. Le primarie sono state gratuite e hanno potuto partecipare tutti i residenti di Torre del Greco
“E’ una squadra che rappresenta tutto il territorio – afferma Ascione -, oggi è importante avere il consenso e la partecipazione popolare, attraverso uno strumento democratico come le primarie”. Non sono mancate, comunque, frecciatine da tutti e tre i partecipanti nei confronti della neo candidata a sindaco Loredana Raia: hanno sostenuti, infatti, chi non ha la forza di fare le primarie non può guidare la città.
Il PD, CD, Scelta Civica, IdV e PSI, con la presenza del segretario provinciale PD Carpentieri hanno presentato, sabato scorso, “la nominata”, Loredana Raia, dopo lunghi discorsi e scarse giustificazioni sul fatto che la “nominata” non abbia partecipato alle primarie. È così nato il caso: dopo i soliti discorsi si è passati frettolosamente alla chiusura della conferenza stampa e ai saluti non permettendo ai giornalisti presenti di fare alcuna domanda. Una vera e propria censura senza precedenti. Un modo, forse, di evitare domande scomode.
Antonio Civitillo