Siamo alle comiche, e bisogna dire che i comici in questo tentativo di formare delle coalizioni vincenti non mancano.
Signori, ecco la politica a Torre del Greco: un gioco perverso (per qualcuno un dramma o peggio una farsa) chiamato Primarie. Al momento, non sappiamo ancora se il dramma delle primarie del centrosinistra si trasformerà in farsa o se la farsa si trasformerà in dramma. Il piano di Ciro Borriello, invece, è chiarissimo: strappare con la farsa delle primarie del centrodestra qualche voto in più agli aficionados del Cavaliere, ma
soprattutto, convincere Forza Italia che senza di lui non si va da nessuna parte. E tutto questo per poter vivacchiare (è il pensiero dei suoi nemici) fino a quando non sarà fuori gioco, per via della Procura di Torre Annunziata. Ricordiamo che pende sulla sua testa sempre la spada di Damocle del processo dove è invischiato anche l’ex presidente del consiglio comunale,
Luigi Russo. Per ricordare, Luigi Russo, l’ex presidente del Consiglio comunale di Torre del Greco, ha denunciato, tramite un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il medico chirurgo, nonché ex sindaco della città torrese, Ciro Borriello (il quale gode della presunzione d’innocenza fino a quando non ci sarà una condanna definitiva), per fatti che, se dimostrati, prefigurerebbero reati che vanno dalla truffa al Sistema Sanitario Nazionale fino al falso in atto pubblic o, passando finanche per l’utilizzo di risorse pubbliche per fini personali. Una verità tutta da dimostrare in cui l’ex presidente del Consiglio Luigi Russo spiega al capo della Procura oplontina, i tentativi illeciti del dottor Borriello di camuffare i danni (ma anche la tipologia dell’intervento) causati in seguito ad un’operazione di liposuzione eseguita sulla sua persona, presso la Casa di cura Santa Maria La Bruna (ex Due Torri). L a Sinistra che è informatissima d i quanto avviene nei Palazzi di Giustizia, punta tutto sul teorema che Ciro Borriello è un dead man walking per poter vincere le prossime Comunali di maggio. Di ver sament e non si capirebbe il perché di tanta frammentazione contro un avversario ostico e dato vincente da molti addetti ai lavori, ma non solo. Il Pd ha perso la sua anima democristiana e renziana incarnata da
Luigi Mennella, Alfonso Ascione e Giuseppe Stasio. In soldoni, Loredana Raia è supportata da solo mezzo partito e da quello che resterà del Centro democratico. Alfonso Ascione è caparbiamente deciso a correre per la poltrona di sindaco, visto che, con la spending review di Matteo Renzi, quella da consigliere provinciale gli è stata sfilata da sotto le natiche. Voci di corridoio sostengono che Nicola Donadio sembra aver riscoperto l’orgoglio da ex Dc e l’ambizione di poter guidare la città di Torre del G reco. Sel ambisce ad un riconoscimento di autonomia dai “cugini” del Pd. Ciro Borriello, invece, conta sui tempi lumaca della Giustizia in Italia e spera nella prescrizione dei suoi capi d’imputazione quanto prima. Siamo alle comiche, e bisogna dire che i comici in questo tentativo di formare delle coalizioni vincenti non mancano: abbiamo capo-comici, aspiranti comici, figuranti, caratteristi, ecc. Loredana Raia insegue i sommesiani che fanno i civettuoli, e non si sa se poi cedono. Alfonso Ascione corteggia le Civiche di Centro che non si sa se ne vogliono sapere di lui.
Il Pd? Al momento è un campo di macerie, mentre il Nuovo centrodestra abbaia alla luna e pretende un candidato sindaco “di superamento”. Un grosso punto interrogativo per l’esito delle prossime votazioni elettorali sono i Pentas tellati di Grillo. Quanti delusi dalle soliti beghe politiche che si stiamo assistendo riuscir anno ad intercettare? Poi, non dimentichiamo che si aspetta cosa possa uscire dal cilindro di Mandrake-Formisano. Poi, ci sono i giovani (vedi alla voce Toralbo e Stasio). Qualcuno potrebbe pensare che sono frutto della demagogia giovanilista che vuole che tutto quello che è giovane dev’essere automaticamente bello, onesto, puro, specchiato e rivoluzionario. E dispiace molto vedere che dietro di loro si affacciano cariatidi della politica locale. Crediamo che abbiano delle capacità, ma certe loro frequentazioni, potrebbero portare qualche maligno di turno (e purtroppo per loro, ce ne sono molti) a pensare che questi (quasi) debuttanti della politica nostrana hanno bisogno del Gianni Buoncompagni di turno che li istruisca con l’auricolare come era in uso fare con le ragazzine di Non è la RAI. Ma intanto, per tornare ai veri drammi, chi sente più parlare di lotta alla criminalità (anche la micro lo è)? Alla povertà dilagante (andate a vedere quante persone vanno alle mense per poveri istit uite sul territorio torrese? Allo sviluppo del territorio (con costi e benefici)? Alle opportunità di attraz ione e di ricerca di finanziamenti (pubblici e privati) per le opere da mettere in cantiere? Chi ci salverà dalla prossima IMU? Dalla Tares o come si chiama ora? Dall’IVA e dall’Irap? Promesse non ne vogliamo più. Nemmeno se “rendicontate”. È tempo di agire!
Alfonso Ancona
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 16 aprile 2014