Nella mia pratica professionale, come anche, molto più semplicemente, nella mia vita quotidiana, mi sono spesso imbattuta nel caos generato dalla macrocategoria di figure professionali che si occupano dei disturbi o disagi psicologici. In verità, questo caos, è generato frequentemente dagli stessi operatori del settore che, per le ovvie questioni economiche, ma anche per la rigida convinzione che il proprio metodo sia migliore, non inviano il paziente verso il professionista più adeguato. In realtà, il neurologo, lo psichiatra, lo psicologo e lo psicoterapeuta hanno compiti, conoscenze e strumenti molto diversi e proverò a riassumere brevemente e schematicamente le specificità di ognuno, in questo appuntamento fisso sulle pagine del giornale La Torre, al fine di gettare un faro su un tema così di moda, ma così sconosciuto.

Il neurologo è un medico (laurea specialistica in  Medicina e Chirurgia, conseguimento esame di stato ed Neurologo-Psico

iscrizione all’albo) specializzato poi in neurologia, una branca della medicina che si occupa delle malattie del Sistema Nervoso, ad esempio: ictus, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, malattie neuromuscolari, epilessie, diagnostica di tumori e malattie cerebrovascolari. La neurologia, studia le patologie del sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto, tronco encefalico e midollo spinale); del Sistema periferico somatico (radici e gangli spinali, plessi e tronchi nervosi) e del Sistema nervoso periferico autonomo (gangli simpatici e parasimpatici, plessi extraviscerali e intraviscerali). È necessario rivolgersi ad un neurologo quando c’è un danno organico del sistema nervoso centrale o periferico.

Dott.ssa Claudia Mennella
(Psicologa clinica e di comunità)
dott.claudiamennella@gmail.com



Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 maggio 2014