Al primo consiglio comunale della nuova era Borriello non tutto è filato liscio come l’olio. Ancora prima di iniziare, ai cancelli che circondano Palazzo Baronale sono stati appesi vari striscioni e manifesti. Uno con su la scritta del comitato pro Maresca e accanto un manifesto con un grosso punto interrogativo in cui si chiedeva “quando facciamo il tavolo tecnico?” e poi sotto “l’ospedale è un problema di tutti”. Un altro
manifesto, invece, riportava la frase “Basta markette”. Ma quello più inquietante era appeso alla sinistra del cancelletto d’ingresso. Una grossa stella a fare da sfondo, contornato da tanti “Bang! Bang!” e poi la scritta: “ I shot sheriff” (titolo di una canzone di Bob Marley), letteralmente tradotto: “Ho sparato allo sceriffo”. Minaccia più o meno esplicita al primo cittadino visto che è proprio soprannominato “il sindaco sceriffo”. Tutto attorno alla casa comunale un ricco spiegamento di forze con diversi blindati dei carabinieri con dentro uomini in tenuta anti sommossa. In aula, invece, il clima è proseguito abbastanza serenamente, almeno fino a quando dagli spalti posti in alto all’aula consiliare, alcuni ragazzi appartenenti ai centri sociali del sementificio liberato hanno gridato la loro rabbia contro l’amministrazione comunale rea, secondo loro, di aver posto come “prima manovra di governo uno sgombero che ha avuto il sapore di un’iniziativa fascista per sedare un moto di protesta”. Era il 25 aprile scorso quando il gruppo di anti-fascisti vesuviani occuparono l’ex sementificio di via Lava Troia a Torre del Greco. La struttura, abbandonata al degrado per ben 4 anni, fu acquistata dal Comune durante la prima sindacatura di Ciro Borriello per la cifra di 2,2 milioni di euro dalle mani del proprietario Faraone Mennella. Decine di persone il 25 aprile sono entrate e hanno cominciato a recuperare lo spazio abbandonato ripulendola, insieme agli altri abitanti del territorio, con una funzione di autogestione sociale. Nello stesso pomeriggio intervennero i vigili urbani e i carabinieri della locale compagnia per identificare alcuni dei presenti. In seguito, la mattina del 23 giugno gli agenti del commissariato di polizia di Torre del Greco, guidato dal primo dirigente Paolo Esposito, hanno liberato la struttura dell’ ex Sementificio occupato lo scorso aprile da un gruppo di antifascisti torresi che in due mesi si erano prodigati in lavori di messa in sicurezza dello stabile abbandonato aprendolo ai cittadini torresi. Ricordiamo anche che gli ex occupanti del sementificio di via Lava Troia cercarono d’imbucarsi nella festa organizzata per la vittoria di Ciro Borriello. Infatti, mentre il neo sindaco festeggiava la rielezione a Palazzo Baronale nel complesso di Valle dell’Orso, fuori, il gruppo di Anti-fascisti vesuviani cercò di entrare, ma venne prontamente bloccato dalla sicurezza esterna al locale.
Solo pochi giorni prima, invece, le forze dell’ordine fecero irruzione nel “Sementificio Liberato” di Torre del Greco sgomberando chi era presente dentro. Si registrarono anche il fermo e la denuncia di 8 persone. Alla fine della protesta in aula consiliare sono intervenute le forze dell’ordine che hanno riportato i manifestanti a più miti consigli.
Alan