Crac Deiulemar. Dopo il ricorso sulle sentenze di primo grado presentato dai legali degli imputati delle famiglie Della Gatta-Iuliano-Lembo nel processo sul fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione condannati dal tribunale di Roma, arriva il ricorso anche del pubblico ministero Paolo D’Ovidio. Il pubblico ministero, nel suo reclamo in appello, ha attaccato la decisione dei giudici capitolini di cancellare i reati di Deiulemar-Nave

associazione a delinquere e sulla presunta condotta dolosa legata alla dilapidazione del patrimonio degli oltre tredicimila famiglie di risparmiatori che nel tempo hanno acquistato obbligazioni per un importo di oltre 720 milioni di euro. L’11 luglio nella sentenza di primo grado sul fallimento della Deiulemar Compagnia di Navigazione furono comminati circa ottant’anni di carcere per gli autori del crac Deiulemar, condannati per bancarotta fraudolenta e abusiva attività di raccolta del risparmio. I giudici romani della quarta sezione penale del Tribunale capitolino, aula Occorsio, dopo quasi nove ore di camera di consiglio, inflissero 17 anni e 2 mesi di carcere ad Angelo Della Gatta, stessa sorte toccò al fratello Pasquale, mentre la sorella Micaela fu condannata a 9 anni e 10 mesi di reclusione. Lucia Boccia, invece, fu condannata a 8 anni di pena. A Giovanna Iuliano furono inflitti 10 anni e 2 mesi di detenzione. 9 anni e 2 mesi, invece, furono dati a Maria Luigia Lembo. Per finire, Giuseppe Lembo fu condannato a 15 anni e 8 mesi di reclusione. A questi vanno aggiunti i 4 anni e mezzo presi da Leonardo Lembo, grazie al patteggiamento nelle fasi iniziali del processo. In più, ai tre fratelli Della Gatta (Angelo, Pasquale e Micaela) furono comminati 600 euro di multa. Mentre per Maria Luigia Lembo la multa fu di 400 euro. Per tutti è scattata l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di effettuare attività commerciali per 10 anni. In appello i difensori dei sette condannati in primo grado cercheranno di far ridurre le pene, mentre il Pm D’Ovidio cercherà, facendo leva proprio sulla sentenza definitiva di Leonardo Lembo, condannato anche per associazione a delinquere, per provare a fare condannare i soci Deiulemar anche con quest’altro capo di imputazione. Mentre, l’ammontare definitivo del passivo vantato dalla Deiulemar compagnia di navigazione sarà stabilito il prossimo 30 ottobre, quando, nel tribunale di Torre Annunziata, è in programma l’ultima udienza utile per l’ammissione al passivo: udienza alla quale parteciperà anche il Comune di Torre del Greco, che vanta crediti per quasi centomila euro relativi a mancati pagamenti dell’ICI negli anni 2009, 2010 e 2012. in più, c’è il rimbalzo di competenze tra il tribunale oplontino e il tribunale delle imprese di Napoli sulla questione del sequestro per complessivi 500 milioni di euro eseguito nei confronti dei beni in qualche modo riconducibili ai componenti della società di fatto.