Crac Deiulemar. Si svolgerà stamattina alle 9 presso il Tribunale di Torre Annunziata, sezione fallimentare (ex Salesiani), l’udienza per l’opposizione allo stato passivo promossa da alcuni creditori e mirata ad impugnare l’ammissione della Curatela della Deiulemar compagnia di navigazione Spa nel passivo del fallimento della Società di fatto. Tra le motivazioni che hanno spinto gli opponenti ad impugnare il provvedimento di ammissione è la presunta irregolarita’ di gran parte dei titoli obbligazionari e quindi la nullità
Gli opponenti, nel loro ricorso, mirano a smantellare una delle motivazioni sulla quale la Curatela della Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa ha fatto leva per ottenere l’ammissione nel passivo della Società di fatto : “la distrazione, ad opera dei falliti, delle somme derivanti dalla raccolta obbligazionaria” portando nel loro ricorso che tale assunto non è provato. Nella sentenza nel processo penale di primo grado, tra i reati più importanti, ha assolto gli imputati anche dei reati di distrazione dal patrimonio societario, ad opera dei falliti, delle somme versate dai risparmiatori in contanti e con assegni sui conti personali di Michele Iuliano e non sui conti societari, ottenendo in cambio certificati al portatore rappresentativi di “presunte” obbligazioni emesse dalla Società e firmate dall’amministratore unico (sempre Michele Iuliano), con assunzione dell’obbligo di rimborso. Oltre all’omissione di esporre in bilancio i debiti maturati verso terzi mediante la “rilevante raccolta di risparmio” effettuata in nome e per conto della Società, con l’intento d’ingannare i creditori ed al fine di conseguire ingiusto profitto per se stessi o per “altri” . Gli opponenti contestano inoltre la classificazione dei risparmiatori nella categoria di “creditori privilegiati”, essendo stati revocati i sequestri. Infine gli opponenti contestano anche l’ammissione al passivo da parte della curatela della Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa della somma di 120 milioni di euro quale “distrazione” tra valore effettivo ed importo realizzato dalla cessione delle navi alla nascente Deiulemar Shipping, secondo stima redatta dal consulente tecnico nominato dal pm e riconosciuto (in parte) come reato di cui al Capo “D” ai soci di fatto. Nelle motivazioni il giudice dichiara sussistente la “distrazione” ma non provata l’esatta sottostima del valore delle navi. Ora, la possibilità di recuperare parte dei circa 700milioni investiti nella società armatrice torrese da migliaia di obbligazionisti, è messa ulteriormente in forse.prevista una folta rappresentanza di obbligazionisti che cercheranno di bissare l’exploit di presenze avuto nella manifestazione di lunedì scorso, quando hanno sfilato per le strade di Torre del Greco oltre un migliaio di risparmiatori. Ricordiamo, inoltre, che a fine ottobre è stato stabilito l’ammontare definitivo del passivo vantato dalla Deiulemar compagnia di navigazione. Precisamente nel tribunale di Torre Annunziata, è andata in scena l’ultima udienza utile per l’ammissione al passivo: udienza alla quale ha partecipato anche il Comune di Torre del Greco, che vanta crediti per quasi centomila euro relativi a mancati pagamenti dell’Ici negli anni 2009, 2010 e 2012.