Disabilità e barriere architettoniche. Ascensore guasto all’Asl, denuncia da parte di una associazione per disabili. “Un disabile come dovrebbe raggiungere i piani alti della palazzina del Botazzi (dove c’è la direzione generale dell’Asl Napoli 3 Sud) se l’ascensore che c’è risulta essere guasto?”, a denunciare la cosa ci ha
pensato Maria Orlando dell’associazione La Libellula ( un’associazione torrese che si occupa, per l’appunto, di disabili oltre che di anziani) . “Io vedo – continua Maria Orlando – ed in quanto rappresentante di una associazione denuncio e segnalo….chi ne è colpevole che provveda!”. Quello delle barriere architettoniche per i disabili denunciate dall’associazione La Libellulla non è un caso circoscritto alla sede centrale dell’Asl, ma, purtroppo, comprende tanti e tanti luoghi di uso comune che chi non ha la sfortuna di avere problemi di motricità nemmeno se ne accorge. Un caso eclatante è quello denunciato dalle pagine di questo giornale ad ottobre scorso. Scrivemmo del caso di Anna Giacomino, una ragazza affetta dalla sindrome di Escobar, una rara malattia genetica che l’ha condannata alla sedia a rotelle. Ma malgrado la sventura che l’ha colpita, Anna non si è persa d’animo è ha cercato di concentrarsi sullo studio. Infatti, la giovane disabile frequenta il terzo anno della facoltà di Lettere Moderne a Napoli. Ma proprio questa sua passione ingigantisce la sua problematica. Essendo costretta a stare su una sedia a rotelle, Anna ha molta difficoltà a raggiungere Napoli, dove ha sede la facoltà che frequenta. Durante l’amministrazione Malinconico, dopo diverse vicissitudini e porte chiuse, grazie anche all’interessamento di un editore di una testata locale, ci fu una risposta positiva da parte dell’assessorato alle Politiche sociali (allora presieduto da Claudia Sacco) che mise a disposizione un servizio di trasporto in modo da poter frequentare la facoltà di Napoli. Decaduta l’amministrazione Malinconico sono riiniziati i soliti problemi per Anna. La giovane affetta dalla sindrome di Escobar è costretta a raggiungere Napoli con i treni della Circumvesuviana, con la difficoltà che l’ascensore della stazione torrese non funziona e lei con i suoi genitori si vede costretta a fare percorsi complicati, come le scale per prendere il treno. A distanza di qualche mese dall’articolo pubblicato su questo giornale, ad Anna sono arrivate numerosissimi messaggi di solidarietà. Ma purtroppo ancora non è cambiato molto. L’ascensore della vesuviana continua a non funzionare. “Insieme all’associazione La Libellula stiamo raccogliendo le firme e più persone hanno inviato una mail a Luca Abete, il corrispondente di Strscia La Notizia, ma tutto tace”, ci racconta amareggiata Anna. Dal Comune Anna non ha avuto risposte, l’unica ad interessarsi al suo caso è stato il capogruppo del Pd, Loredana Raia, che ha assicurato che entro gennaio dovrebbe arrivare un contributo per il trasporto, ma per il momento Anna continua a seguire i corsi a sue spese.