Un talento di classe cristallina e dalla tecnica sopraffina. È questo il ritratto di Giuseppe Iuliano, centrocampista classe ‘93, acquistato dal presidente Giuseppe Giugliano per rinforzare ancora di più un
PUPILLO DI PIERPAOLO MARINO – All’età di 13 anni, Pierpaolo Marino rimase colpito dalle qualità tecniche del ragazzo, tanto che pagò cinquemila euro per portarselo nel settore giovanile del Napoli. Marino riuscì a convincere la famiglia di Giuseppe, il giovane trovò vitto e alloggio a Castel Volturno. Iuliano venne inserito negli Allievi Nazionali di Canè dove disputò una stagione fantastica deliziando tutti con la sua tecnica. Diventò presto leader di quella squadra, tanto che venne aggregato in Primavera nonostante avesse solo 15 anni.
SHOW E APPLAUSI DI REJA E MAZZARRI – Iuliano durante le gare amichevoli contro la prima squadra fece spesso la differenza, tanto che riuscì a far applaudire Reja prima e Mazzarri poi per la sua bravura. Si guadagnò, così, un esordio in un’amichevole internazionale al San Paolo, la convocazione per un Bari – Napoli con Lavezzi e compagni e l’inserimento nella lista di Europa League del club partenopeo.
TALENTO PRECOCE – Nell’ambiente, allora, tutti parlano di Iuliano. A tal riguardo, l’ex allenatore della Primavera azzurra, Ernesto Apuzzo, tesse le lodi del neo acquisto in casa corallina: “Sono contento per Giuseppe. L’ho avuto a Napoli dove a soli 15 anni faceva già parte della mia Primavera, era il fiore all’occhiello del settore giovanile azzurro. È un ragazzo d’oro, anche se per le sue qualità avrebbe potuto fare molto di più. In questa Turris lo vedo bene nel 4-4-2 di Santosuosso, ma Iuliano ha giocato con me anche nel 4-3-3 come play davanti alla difesa. Lo feci ‘esordire’ contro la prima squadra sotto suggerimento di Pierpaolo Marino che stravedeva per questo giocatore. Inizialmente Iuliano era un trequartista, poi gli ho cambiato ruolo facendolo diventare un regista dai piedi buoni. Può fare sicuramente la differenza in Eccellenza, la Turris con lui fa un salto di qualità. Se proprio devo trovargli un difetto, è che a volte è troppo innamorato del pallone, rallentando un pò troppo i tempi di gioco. Deve imparare a giocare con la squadra e non da solo. Lo dico perché questo è un ‘93 ed ha ancora margini di miglioramento”.
Bruno Galvan
(giornalista di calcionapoli24.it)
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