Tra i motivi che avrebbero scatenato l’istinto omicida di Scassillo ci sono una lunga serie di piccoli rancori e dissapori tra i coniugi, ma nessuno avrebbe mai pensato al peggio. Durante il lungo colloquio avuto con i Carabinieri, Scassillo ha raccontato tutto e ha provato a fornire agli inquirenti giustificazioni per motivare l’insano e folle gesto. L’uomo si sentiva trascurato dalla moglie e dai figli e proprio a quel punto ha preso il bastone, del piccone da giardinaggio, ed ha colpito almeno una volta alla testa la donna uccidendola nella cucina della loro villetta immersa nel verde.
Sposati dal 1965 quella casa era il coronamento di un sogno della coppia, dove, dal 2001, si è trasferita l’intera famiglia da Torre Annuniziata. Una villetta sulla quale pendono da anni alcuni ordini di abbattimento.
L’ossessione per la gestione economica ed il rischio di vedersi abbattere la casa ha fatto si che scattasse in Scassillo il raptus omicida.
Nell’abitazione sono entrati i carabinieri, prima quelli di Torre Annunziata, poi i colleghi della stazione Capoluogo guidati dal maggiore Michele De Rosa e dal comandante Vincenzo Amitrano, per tutti i rilievi del caso.
Il pubblico ministero della Procura di Torre Annunziata, Marco Mansi, ha disposto che sul corpo di Ida Fontana venga effettuata l’autopsia, la villetta dove è avvenuto il delitto è stata posta sotto sequestro.
Per Scassillo l’accusa è pesante: omicidio con dolo d’impeto.
La coppia aveva quattro figli, due uomini e due donne, che sono distrutti e consumati dal dolore. Le indagini sono ancora in corso
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