Il voto alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale è alle porte. E’ ormai vicinissima la data fissata per esprimere la propria preferenza. Gli elettori cominciano ad essere “bombardati” su ogni fronte ma non mettono da parte le loro riflessioni. Per le vie della città è già iniziata la “guerra” all’ultimo santino. I manifesti ormai occupano gran parte delle mura, sia in centro che nelle periferie. Gli slogan fioccano e i proclama
Insomma, gli elettori torresi hanno davvero l’imbarazzo della scelta. Soprattutto se la scelta deve ricadere sul solito volto noto o sul nuovo che avanza. Tra i candidati aspiranti a ricoprire un seggio in regione Campania, infatti, ci sono dieci nomi. Alcuni candidati a sedere a palazzo Santa Lucia di Napoli sono noti ormai da anni al panorama locale, altri alle prime armi. Alcuni candidati concorrono seriamente e – stando ai conti – potrebbero avere anche buone possibilità di essere eletti, altri invece dovranno “lavorare” un pò di più per mostrarsi inattese rivelazioni.
Tra il gentil sesso, quelle che emergono (in termini di notorietà perché già conosciute a scenari politici) ci sono in prima linea Alessandra Tabernacolo (detta Tabe, la giovanissima che ottenendo risultati rilevanti ed inattesi è stata “lanciata” alle amministrative 2014 dalla lista “Borriello Sindaco” portando a casa ben 1200 voti), Loredana Raia, che alle amministrative 2014 ha “sfidato” – senza successo – l’attuale sindaco Borriello ed oggi in consiglio comunale di Torre del Greco nelle file di opposizione sotto la bandiera del Partito Democratico, e Clementina Sasso, la grillina risultata la lady più preferita alle comunali con il M5S. Volti meno noti e quasi sconosciuti, sempre tra le donne candidate: Grazia Paolella, la preside scolastica molto attiva sul territorio corallino nell’organizzare eventi culturali ed istruttivi corre nelle fila di MO, Maria Lucia Scuotto che concorre con la lista Sud con De Luca e Giulia Farinaro di Noi Sud. Voci di corridoio giurerebbero che per la Tabernacolo e la Raia le possibilità di realizzare il sogno di sedere in consiglio regionale non sarebbero così impossibili. Soprattutto analizzando che sono supportate da associazioni e politici che smuovono un forte “pacchetto di voti”. L’incognita Sasso: sono pochi quelli che possono prevedere l’effetto Beppe Grillo. Il partito dell’ex comico – infatti – è un fenomeno ancora poco chiaro ma che ha incassato successi inaspettati ormai ovunque e ad ogni livello, consapevole di raccogliere i consensi di chi ormai è sfiduciato dai soliti personaggi che hanno fatto della politica un vero e proprio mestiere.
Passando ai candidati di sesso maschile, i volti ed i nomi noti sono due, in particolare: Valerio Ciavolino, l’ex sindaco corallino sceso in campo a sostegno della lista Caldoro, e Salvatore Piro, repubblicano anche lui a sostegno del candidato Stefano Caldoro. Meno noti al panorama politico restano Marco Manna che alle scorse amministrative 2014 è risultato il candidato più preferito e votato e Raffaele Tufano, nel partito dell’onorevole Nello Formisano. Stando a questi nomi, nessuno giurerebbe che uno di questi maschi potrebbe avere – salvo colpi grossi dell’ultima ora – serie possibilità di mettere piede a Palazzo Santa Lucia.
Insomma, il toto preferenze è ancora aperto: il termometro dei voti oscilla ancora ed oscillerà di certo fino all’ultimo istante. Non manca, stando sempre alle voci di corridoio che si fanno sempre più insistenti, lo scambio di favori per la serie “ho aiutato te in passato, ora tocca a te aiutare me” oppure “aiutami che ti aiuterò”. Del resto la politica locale è fatta anche di questo, gli elettori spesso – a loro insaputa – finiscono nella rete dello scambio. E spesso a farne le spese sono proprio loro e il loro stesso territorio, spesso martoriato (il caso dell’ospedale Maresca di via Montedoro, spesso oggetto di propaganda politica, è un esempio su tutti).
Ai tavolini dei bar i torresi si interrogano: cosa hanno realmente fatto i politici e, soprattutto, questi candidati oggi in Regione per avere l’onore e l’onere di rappresentare il territorio torrese nei palazzi del potere campano? Molti una risposta se la stanno dando, ma ai posteri l’ardua sentenza. Ed il verdetto, che lascerà alcuni con l’amaro in bocca, non è poi così lontano.
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 maggio 2015