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Le operazioni condotte dai militari, incentrate in particolar modo al contrasto dell’ambulantato abusivo e all’illecita immissione in commercio di mitili in virtù dell’allarme epatite A e dei riscontri di Norovirus nelle acque campane, hanno portato nell’ultima settimana al sequestro di attrezzi da pesca non consentiti pari ad un valore di oltre 10.000 euro ed all’elevazione di sanzioni pecuniarie per circa 8000 mila euro.
Nello specifico sono stati sequestrati e confiscati:
• n. 1 rete da posta per una lunghezza totale di oltre mezzo chilometro;
• varie trappole/attrezzi da pesca di vario genere ubicati anche in prossimita’ della costa con grave, potenziale pregiudizio per la sicurezza della navigazione;
• oltre circa un quintale e mezzo di mitili e prodotti ittici di vario genere, privo di etichettatura, in cattivo stato di conservazione e potenzialmente pericoloso per salute umana.
Quattro (invece) le persone denunciate alla competente Procura della Repubblica di torre Annunziata per vendita abusiva di mitili di ignota provenienza in assenza di alcun tipo di autorizzazione.
Dieci, invece gli esercizi commerciali (rivendite al dettaglio, ristoranti ecc.) posti sotto controllo nell’intero territorio corallino.
Le attività condotte sia a mare che a terra hanno rappresentato un valido strumento di risposta alla attività di pesca abusiva con attrezzi non consentiti ed alla commercializzazione abusiva di prodotti ittici di vario genere, pratiche quest’ultime che, oltre a costituire potenziale pregiudizio per la salute pubblica, incidono fortemente anche sul delicato equilibrio eco-sistemico del litorale costiero corallino.
Proseguiranno in tal senso le attivita’ di controllo lungo l’intero compartimento di giurisdizione garantendo difatti una costante presenza della guardia costiera a tutela del consumatore finale e di quanti giornalmente operano in tale settore nel rispetto delle leggi e normative vigenti.
Detta attivita’ intensiva di controllo dell’intera filiera ittica ha portato dall’inizio dell’anno al sequestro di oltre due tonnellate di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione o immessi sul mercato sotto taglia minima per un valore complessivo di oltre 400.000 euro, nonché alla rilevazione di decine di illeciti amministrativi e penali (mancanza di elementi di tracciabilita’ del prodotto; errata o mancanza di etichettatura, mancanza del numero ce per gli stabilimenti di produzione ecc.), all’esecuzione di altrettanti numerosi sequestri di varia natura tra cui quello di un impianto abusivo di mitilicoltura pari a 28.000 metri quadrati di estensione.