Il Comune di Torre del Greco ha dovuto rescindere rapporti in corso con due cooperative perché i rispettivi legali rappresentanti risultano condannati, e quindi inibiti a poter partecipare a gare pubbliche. Le cooperative
Lo stesso succede per il legale rappresentante della cooperativa de Il Ramo di Torre del Greco. Infatti, risulta una “condanna per violenza privata dalla Corte di Appello di Napoli con sentenza diventata irrevocabile il 30 ottobre 1988”. Secondo l’apposito regolamento regionale ( numero 4 del 7 aprile 2014) si prescrive che “il legale rappresentante non deve essere stato condannato in via definitiva per delitti non colposi”. Prima della revoca definitiva dei contratti, il Comune di Torre del Greco dà alle due cooperative la possibilità di controdeduzione, ma a settembre, alla scadenza del termine fissato, non sono pervenute note di riscontro e nessuno degli interessati ha inviato procedimenti di riabilitazione. Quindi, il Comune torrese dispone la revoca dell’accreditamento istituzionale e la cancellazione dall’Albo dell’Ambito31. Il servizio verrà ora affidato ad altre cooperative che risultano avere tutti i titoli in regola. “Invano chiedo da tempo che si proceda attraverso la stazione unica appaltante, come gia’ fatto dai Comuni di Torre Annunziata e Portici, in ossequio ai principi di legalita’ e trasparenza. Quello che sta accadendo in queste ore conferma quanto sia improcrastinabile tale scelta”, ad affermarlo, in una nota, è l’onorevole Nello Formisano, portavoce parlamentare dell’Italia dei Valori e commissario metropolitano di Napoli del partito, il quale aggiunge: “In attesa di conoscere eventuali sviluppi della vicenda, non posso non rilevare che in questi giorni mi e’ stata data notizia che ditte edili in rapporti pubblici con il Comune di Torre del Greco per l’esecuzione di lavori relativi ad “Europa2000”, contemporaneamente ristrutturano appartamenti di proprietà di congiunti di amministratori locali. Il fatto in se’ non è reato, ma ritengo che un amministratore accorto e attento avrebbe dovuto evitare una cosa del genere”, prosegue la nota.
“Poiche’ a Torre del Greco l’attenzione verso le vicende etiche non e’ delle migliori, decisi di rivolgermi al prefetto di Napoli, insieme ad altri parlamentari, per chiedere opportune verifiche – fa notare l’esponente Idv – . E’ del tutto ovvio che, in una citta’ governata da un sindaco condannato in primo grado a oltre 3 anni di reclusione per reati contro la Pubblica amministrazione e in attesa di giudizio di secondo grado per reati altrettanto gravi sempre contro la P.A., il livello di attenzione etica sia alquanto labile. Chiedo, pertanto, ancora una volta al prefetto di Napoli di fare tutto quanto è in suo potere affinché’ venga ripristinato il corretto principio di legalità e trasparenza, nella gestione della cosa pubblica”.
Alfonso Ancona
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