Crac Dimaiolines, Coccia condannato per falso in bilancio ad un anno e mezzo. Condannato per falso in bilancio tra il 2008 e il 2009 (prescritto lo stesso reato fino al 2007) e assolto dall’accusa di bancarotta
fraudolenta. Questo è il risultato dell’ultimo filone processuale per il crac Dimaiolines, la compagnia armatoriale di Torre del Greco fallita nel 2010. Nicola Coccia, 67 anni, era subentrato nell’incarico di presidente del collegio dei sindaci della Dimaiolines nel 2001 ad Angelo Pica, anche lui coinvolto nella prima inchiesta. Dal 2005 al 2010, è stato il presidente di Confitarma, la Confederazione Italiana Armatori, associazione di cui in precedenza era stato consigliere e vicepresidente, e per la quale tuttora ha l’incarico di presidente della Commissione Finanza e Diritto d’Impresa. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Sergio Raimondi, aveva chiesto per Coccia una condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione per aver concorso al crac da 40 milioni di euro che ha coinvolto centinaia di risparmiatori di Torre del Greco e non solo. Coccia già pensa all’appello e nel frattempo esprime “soddisfazione per l’assoluzione dall’accusa di bancarotta fraudolenta, con la sentenza che ristabilisce la verità nei confronti di accuse infondate. Resta un’accusa per falso in bilancio relativamente ad un periodo nel quale non rivestivo neppure più la carica di sindaco della Dimaiolines. Sono convinto che in appello verrà riconosciuta la mia innocenza anche rispetto a questa ipotesi di reato in quanto è rimasta integra in me la fiducia nella magistratura.”
Alfonso Ancona