Maresca-DayOspital

L’odissea Maresca non finisce. Dopo tutti i disagi denunciati ormai da anni, un nuovo problema sorge attorno alla struttura di via Montedoro. Anche questa volta si tratta di una problematica non di poco conto, anzi.
“Da oltre dieci giorni al centro trasfusionale dell’ospedale Maresca di Torre del Greco è vietato donare sangue. Ce lo segnalano alcuni cittadini che sono stati rimandati a casa e costretti, nonostante i buoni propositi, a raggiungere l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia che dista circa 40 chilometri dal Maresca. La causa sarebbe da ricondurre alla mancanza di ristoro, cioè una colazione che va offerta al donatore dopo l’avvenuta trasfusione di sangue. Difatti, il centro trasfusionale funziona bene e riceveva mediamente un bacino d’utenza di sette persone al giorno che garantiva, oltre all’indipendenza del centro, anche la possibilità di effettuare un numero sufficiente di trasfusioni domiciliari nelle città comprese nel bacino d’utenza. Ora, invece, si è costretti a comprare le sacche altrove”: é questo quanto denunciano gli attivisti della community web Aucelluzzo.it e del Comitato Pro Maresca di Torre del Greco.
“Quello che ci chiediamo – si legge su aucelluzzo.it – è: perché si è verificata questa situazione? Perché mancano i soldi per comprare succhi e cornetti? I dipendenti ci hanno detto che dopo averci rimesso per un po’ di tasca loro, volontariamente, per non fermare le donazioni (si sentono anche a disagio a mandare le persone a casa perché manca il ristoro), poi hanno dovuto fermarsi. Sarà un problema amministrativo? Sarà un problema di tagli? Speriamo vivamente – concludono – che la situazione venga presto ristabilita, perché non è possibile che un servizio che funziona così bene non possa essere più erogato”.
“Vogliamo capire – aggiungono – perché si è verificata questa situazione, se si tratta di errore burocratico o di una spending review che, per l’ennesima volta, colpisce la sanità. L’Aucelluzzo e il Comitato Pro Maresca continueranno a seguire la vicenda e se non dovesse bastare questa denuncia mediatica chiederanno un incontro ai dirigenti ospedalieri e sanitari”.