Tutto era nato quando il 30enne aveva venduto un ciclomotore a Sorrentino padre il quale, però, aveva pagato solo metà della somma mentre il resto sarebbe stato saldato in un secondo momento, a fiducia. Il ciclomotore di fatto risultava ancora intestato al 30enne. Però, uno dei figli del compratore rimane coinvolto in un incidente stradale con il motorino pagato a metà. Resta ferito. Il mezzo si danneggia. Inizia la pratica per il risarcimento e i Sorrentino costringono il 30enne venditore dello scooter. La pratica si svolge abbastanza velocemente e dopo qualche settimana arriva la busta con l’assegno. I 3 costringono il 30enne a tornare dal legale per ritirare il titolo. L’altra mattina era previsto l’incasso. La vittima acconsente a patto di trattenere dal totale ciò che res tava per completare il pagamento dello scooter ancora inevaso per metà. E qui il putiferio: i 3 partono spediti verso la casa della vittima, la picchiano a colpi di mazza e casco, la terrorizzano con una sega da falegname. L’arrivo di una pattuglia di carabinieri della locale stazione capoluogo pone fine a tutto. I 3 vengono bloccati. Iniziano le indagini per ricostruire l’accaduto. Poi l’arresto dei malfattori. Il 30enne riporta lesioni guaribili in 22 giorni. Gli arrestati sono in attesa di rito direttissimo.
Alan
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