La sfida del museo – come sostengono i promotori – è scoprire i segreti della pizza, ricordarne la storia sul territorio e soprattutto assaggiarla. Ecco il viaggio sensoriale pensato per chi visiterà il museo interattivo della pizza: la vista sarà affascinata dai colori dei variopinti ingredienti, l’udito dallo scoppiettio del forno a legna, l’olfatto dall’inconfondibile profumo, il gusto dal sapore irrinunciabile, ed infine il tatto quando finalmente, dopo tanta attesa, si potrà agguantare la tanto attesa pizza, rigorosamente con le mani dopo che sia stata ripiegata in quattro parti.
I visitatori per la prima volta potranno mettersi in gioco lungo un percorso guidato grazie al supporto di esperti e volontari, annusando, impastando, ascoltando, vedendo ed assaggiando. Ecco la novità di quest’anno, rivolta ai bambini e non solo, per aiutare a capire ed interagire con questo alimento che vanta secondo gli storici 3.000 anni di storia.
Di fatto largo impulso ha avuto la pizza nella Napoli del Settecento e Ottocento, raccontata da poeti e musicisti tra cui Salvatore di Giacomo. La scuola napoletana ha saputo conquistare il mondo con la sua pizza, con l’opera di pizzaioli e panettieri locali che hanno saputo dare il loro prezioso contributo.
Dal primo al 10 luglio insomma, grazie al museo interattivo della pizza, sarà possibile ammirare da vicino strumenti di lavoro del secolo scorso e ascoltare le storie degli antichi artigiani locali. Il resto lo metteranno la passione dei partecipanti.