Al momento, l’applicazione del decreto 33 resta comunque bloccata dalla permanenza dei commissari straordinari nelle ASL (in particolare nell’ASL NA 3 Sud) che, di fatto, impediscono di mettere in atto i cambiamenti tanto auspicati. La dirigenza amministrativa e sanitaria che fino ad oggi ha portato alla distruzione totale dell’Ospedale Maresca, privandolo di personale medico e paramedico, nonché di apparecchiature sanitarie e interi reparti per spostarli all’ospedale di Boscotrecase, continua a depredare l’ospedale quasi cercando di dargli il colpo di grazia. Dal giorno delle dichiarazioni da parte del Governatore della Regione Campania De Luca che proclamavano il rilancio dell’ospedale, la dirigenza infatti, ha privato l’Ospedale di alcune figure professionali del Pronto Soccorso che non riesce più a garantire una decente assistenza sanitaria (compresi i servizi essenziali) in un ospedale con pronto soccorso H 24. Da qualche giorno, il radiologo, che ha sempre garantito un servizio eccellente sul territorio vesuviano, con la “scusa” di mancanza di personale all’ospedale di Boscotrecase e per un guasto alla TAC (che perdura ormai da un mese) non garantisce più il turno di notte.
In questo modo (temiamo con connivenza dell’ASL che non interviene), al Maresca non arrivano più accessi di Pronto Soccorso e ricoveri perché, giustamente, il 118 smista i pazienti di PS ad altri ospedali. Dunque, la precedente mancanza di un cardiologo di pomeriggio e notte e di un pediatra a cui si aggiunge ora, quella di un radiologo H 24, non garantiscono più i minimi livelli di essenziali di assistenza (LEA).
In queste condizioni ci si chiede davvero come sarà possibile applicare il decreto 33 e la fiducia nelle promesse del Governatore cala e si teme resti solo su un bel decreto inapplicato. Anche perché la programmazione futura dell’ospedale viene effettuata sul numero di accessi nell’anno 2016 ma vista l’attuale situazione (perdita di reparti e figure specialistiche come chirurghi, internisti, pediatri, urologi, cardiologi ed ortopedici) è probabile che si ripeta lo stesso errore di programmazione che nel 2010, con il decreto 49, sancì la chiusura del Maresca facendo riferimento ai DRG del 2009, proprio dopo che avevano dismesso tutti i reparti del Maresca tra il 2006-2008.
I cittadini e il Comitato Pro Maresca continuano ad urlare “IL MARESCA NON SI TOCCA” e soprattutto che non lo tocchi chi non ha le competenze per farlo.
Noi continueremo a denunciare tutto quello che è in netto contrasto con l’applicazione del decreto 33 e soprattutto a ricordare ai nostri politici che non ci accontentiamo di cosa è scritto in questo decreto ma ci fermeremo solo quando sarà stato attuato con i fatti. E, al momento, sembra proprio che la nostra vigilanza sia necessaria.
comunicato stampa