“In questi giorni vedo e sento critiche di tutti i tipi alcune anche giuste…altre veramente senso senso …ma state tranquilli, o cambio Torre in una città Svizzera entro un anno o mi dimetto…appuntamento al prossimo Natale”: queste le fortissime dichiarazioni del sindaco rese mentre portava in spalla, insieme agli altri fedeli, il carro della Vergine per le vie della città esattamente un anno e mezzo fa.
Sono passati tanti mesi, e di “Swiss Style” a Torre del Greco neppure l’ombra. Nessun primo passo, infatti, è stato fatto per dare alla città di Torre del Greco la parvenza di una ripresa e di un rilancio paragonabile alle cittadine della Svizzera. Anzi. Le lamentele non sanno più dove trovare via di fuga: per le strade, per le piazzette e perfino sui social network piovono critiche e malumori sulla gestione della città corallina e piovono malcontenti sui tanti disagi dovuti a problematiche che attanagliano sia per la viabilità che per l’economia che non decolla. Eppure, tra soli 6 mesi dalla sua promessa ad oggi di anni ne son passati due. Ma è anche vero che se il buongiorno si vede dal mattino l’uomo di via Del Monte dovrebbe tornare su quelle sue parole e, stando al parere di molti, dare una risposta.
“Torre in una città svizzera” sembra essere diventato il tormentone, ed anche lo sfottò, di ogni cittadino torrese ogni volta che si è ritrovato e ancora si ritrova un cantiere cittadino, ogni volta che ha dovuto fare i conti e ancora deve fare i conti con la crisi economica, ogni volta che ha dovuto fare i conti e fa ancora i conti con la ricerca di un lavoro ed ogni volta che è rimasto e resta imbottigliato nel traffico per le arterie principali della città. In pratica, ogni sacrosanto giorno, quella dichiarazione resa dal sindaco ha rimbombato e rimbomba nella mente dei torresi. E la dimostrazione è che sul social network Facebook, giovani e meno giovani richiamano quelle parole ogni volta che spunta un nuovo disagio o una foto “particolare” a seguito di una qualsivoglia cosa che accade, sia essa dovuta all’amministrazione comunale che non. Non resta che attendere la “metaforfosi” cittadina promessa da Borriello, anche se il tempo di attesa è scaduto ormai da un bel po’ ma forse le lancette degli orologi di Palazzo Baronale sono ferme all’otto dicembre 2014.
AC
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 1 giugno 2016