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È stata una partita nel segno di Evacuo (nella foto di Salvatore Varo). Gol del vantaggio (dopo appena due minuti), rigore procurato, rigore fallito e gol vittoria. L’attaccante corallino spiega nel post-partita quel rigore procurato che ha permesso ai calabresi di pareggiare i conti: “Non so perché mi trovavo in area di rigore. Avevo chiesto all’arbitro quanto mancasse e mi aveva detto trenta secondi: ho visto che ripartivano in contropiede e volevo andare a difendere, Lupacchio ha stoppato bene una palla lunga, ho allungato la gamba e l’ho preso. Capita”. Spiega anche quel rigore sbagliato: “Lo volevo tirare centrale, perché si dice che è un tipo di rigore che non si sbaglia mai. Ho smentito anche questo. Solo che volevo alzarla un po’, ma non mi è riuscito ed il portiere ci è arrivato con la punta del piede”. “Se avessimo pareggiato questa partita, tra il rigore procurato e quello sbagliato, l’avrei portata sul groppone per chissà quanto tempo – continua l’attaccante-. Fortunatamente è arrivato questo gol vittoria e sono contento per questi tre punti”. Già, il gol vittoria. Un gol che si definisce “di rapina”, che può fare solo chi ha il fiuto del gol, ma che da oggi potremmo definire “alla Evacuo”: “Sì, sono i miei gol. Sembrano banali, ma intanto un gol del genere ci ha regalato i tre punti. Ho visto che il terzino la poteva passare al portiere, mi sono buttato e ci sono arrivato di punta. Sono dettagli che fanno la differenza e che io per questo non trascuro mai”. Il bomber corallino gonfia il petto rispolverando i suoi numeri: “È da due anni che ho un’ottima media minutaggio-gol fatti, non solo l’anno scorso a San Severo. Negli ultimi due anni ho fatto trentasette gol. Sono cinque anni che vado sempre in doppia cifra. Questo dimostra che sono in una società così importante non perché qualcuno mi ha regalato qualcosa, ma perché in questa categoria sono tra i migliori attaccanti. Lo dicono i numeri”.
Andrea Liguoro