Ovviamente dal popolo degli obbligazionisti, partiti numerosi dalla città corallina, la notizia dell’eccezione di nullità è stata accolta con stupore e rabbia. Nel primo grado di giudizio gli appartenenti alle tre famiglie di armatori furono condannati per bancarotta fraudolenta e abusiva attività di raccolta del risparmio. I giudici romani della quarta sezione penale del Tribunale capitolino, aula Occorsio, dopo quasi nove ore di camera di consiglio, avevano inflitto 17 anni e 2 mesi di carcere ad Angelo Della Gatta, stessa sorte era toccata al fratello Pasquale, mentre la sorella Micaela era stata condannata a 9 anni e 10 mesi di reclusione. Lucia Boccia, invece, era stata condannata da 8 anni di pena. A Giovanna Iuliano furono inflitti 10 anni e 2 mesi di detenzione. 9 anni e 2 mesi, invece, andarono a Maria Luigia Lembo. Per finire, Giuseppe Lembo fu condannato a 15 anni e 8 mesi di reclusione. A questi vanno aggiunti i 4 anni e mezzo presi da Leonardo Lembo, grazie al patteggiamento nelle fasi iniziali del processo. In più, ai tre fratelli Della Gatta (Angelo, Pasquale e Micaela) furono comminati 600 euro di multa. Mentre per Maria Luigia Lembo la multa fu di 400 euro. Per tutti era scattata l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di effettuare attività commerciali per 10 anni. Ora si inizia tutto daccapo per gli imputati ma soprattutto per i 13mila risparmiatori che nel crac Deiulemar hanno perso più di 700 milioni di euro. La prossima udienza è in programma il 23 novembre.
Alan
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