L’indagine che portò all’esecuzione delle ordinanze di custodia in carcere nel luglio scorso fu condotta anche attraverso intercettazioni ed acquisizione di e-mail che consentirono di accertare che i fratelli Pasquale e Angelo Della Gatta avevano continuato – scrive il Procuratore di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico – “a disporre di ingenti riserve di liquidità da impiegare nell’ambito di un consistente investimento immobiliare in cui gli stessi risultavano essere coinvolti in prima persona, nonché di cristallizzare la disponibilità , per interposta persona, di beni mobili”. Ma soprattutto, ad inchiodare i due ex armatori sarebbero state le parole di Amedeo Malet, un intermediatore immobiliare, che sentendosi tagliato fuori dall’affare Bayres e messo sotto torchio dagli uomini della Guardia di finanza, a febbraio scorso, decise di vuotare il sacco, spiegando per filo e per segno come i due fratelli Della Gatta avevano pensato di distrarre denaro che sarebbe servito a riparare parte dei debiti contratti nel crac Deiulemar. I fratelli Della Gatta erano stati già precedentemente arrestati nel luglio 2012, nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della “Deiulemar Compagnia di navigazione”, insieme alla sorella Micaela, alla figlia dell’ex ad della Compagnia Michele Iuliano, Giovanna Iuliano, e Leonardo Lembo. Agli arresti domiciliari finì anche la loro madre, Lucia Boccia.
Alan
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