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Ercolano – Sono bastate poche pennellate di vernice bianca, per cancellare dal magazzino di Via Fontana, sede di “Vesuvio liberatorio”, segni e richiami alla sinistra antagonista. Quella sede lunedì è stata protagonista della gurriglia urbana prima tra gli estremisti di sinistra e casapound e poi tra le forze dell’ordine e il gruppo di anarchici che si erano barricati all’interno per non essere identificati. Per tentare di stanare i componenti di sinistra antagonista lunedì mattina è subito iniziato un lungo tira e molla tra forze dell’ordine e anarchici per provare a convincere gli attivisti ad uscire pacificamente dalla sede. Nonostante gli appelli lanciati anche da alcuni parenti dei giovani barricati nell’ex magazzino, il gruppo di estrema sinistra non ha abbandonato la struttura. Nel pomeriggio il capannello di curiosi si è arricchito con numerosi rappresentanti di movimenti anti-fascisti. Dalla folla sono partiti cori contro le forze dell’ordine e il clima è diventato incandescente. Intorno alle 20 la fuga degli anarchici. Dopo aver ricevuto alcuni viveri, gli estremisti hanno messo in atto il loro piano, forse programmato attraverso messaggi con il cellulare, come emerso dalle prime indiscrezioni. Aiutati da alcuni fiancheggiatori presenti tra i manifestanti, gli anarchici hanno aperto la porta e si sono dati alla fuga tra i vicoli di Pugliano e corso Resina. Il gruppo ha colpito e travolto anche Filippo Melchiorre, tenente colonnello alla guida dal gruppo dei carabinieri di Torre Annunziata. Di quella giornata che ha tenuto ostaggio Ercolano in otto ore di follia e violenza restano solo i nomi: quello di Vittorio Sacchi 31 enne di Napoli dell’unico arrestato e condannato a tre mesi di pena sospesa per resistenza a pubblico ufficiale e quello dei cinque denunciati, infatti la sede del gruppo di sinistra – sotto sequestro da lunedì- ora anche dall’esterno è solo uno deti tanti negozi chiusi che rappresentano quella zona della città.
Carla Cataldo