“Per anni – proseguono Puglia e gli attivisti M5S – abbiamo subito l’inquinamento di una politica che ha frenato il naturale sviluppo di una città ricca di risorse, come la nostra Portici. Un sistema descritto tra le pagine di un’inchiesta che attraversa la ‘golden age’ di quasi due consiliature targate centrosinistra e Partito democratico, i cui principali protagonisti, tra assessori e funzionari – stando alle accuse della Procura di Napoli -, avrebbero abusato del potere delle loro poltrone per spartirsi appalti e prebende per opere mai realizzate: Palazzo Caposele, Villa Fernandez, Villa Mascolo, Circolo Nautico. Ventidue milioni da investire in opere che avrebbero restituito dignità e decoro alla città di Portici, ma che – a leggere le accuse del pm Graziella Arlomede – sarebbero stati spartiti secondo un preciso tariffario tra gli amici degli amici.
“Le elezioni della prossima Primavera porranno i cittadini di Portici al cospetto di una scelta senza via di ritorno: restare nel pantano nel quale sono stati gettati dal sistema politico-affaristico che ha governato Portici per oltre un decennio, oppure portare la città stessa alla guida del territorio, affidandosi a un movimento di cittadini onesti, liberi e distintisi in questi ultimi anni per la competenza con la quale hanno portato avanti i loro progetti e il coraggio con il quale sono pronti a fare piazza pulita del marcio che ha inquinato le stanze del Municipio e la città di Portici”.