“Qualcuno inizia a perdere il conto dei processi e delle condanne del sindaco della Lega di Torre del Greco – scrive di buon’ora il grillino sul social network più popolare e popolato del mondo -. Capisco – precisa – che serve un breve riepilogo. Indagato sull’inchiesta dei finanziamenti europei per l’ascensore in Villa Comunale, indagato per la gestione dall’appalto per il servizio di raccolta del rifiuti, condannato in appello a un anno per lo scandalo abusivopoli, condannato – in primo grado – a due anni e mezzo per un’inchiesta su false cartelle cliniche. Quello che mi chiedo – conclude chiedendo – è se le persone oneste devono lasciare Torre del Greco o una volta per tutte ci liberiamo dei politici disonesti?”.
Il riferimento è duplice. Anzi, triplice o più. Il deputato appartenente al movimento guidato dal comico nazionale Beppe Grillo elenca analiticamente i punti deboli dell’attuale primo cittadino corallino. O quanto meno i punti che negli ultimi anni hanno tenuto Borriello col fiato sospeso.
E, nel suo elenco, Gallo inizia già con la recentissima adesione di Borriello al partito della Lega Nord di Matteo Salvini, un partito che prima di questi recentissimi giorni ha sempre sfruttato lo slogan “prima il Nord”. Infatti Borriello viene già appellato come “sindaco della Lega”.
Poi l’attenzione di Gallo si sposta sulle vicende giudiziarie dell’attuale sindaco torrese. Ultima, ma solo in termini temporali, l’inchiesta che sarebbe emersa in questi giorni e che vedrebbe Ciro Borriello indagato per
i finanziamenti europei per l’ascensore in Villa Comunale. Se confermata, questa inchiesta si presenterebbe come l’ultima patata bollente per il primo cittadino che vanta alle spalle una bella sfilza di cambi di casacca ed una bella sfilza di inchieste che lo hanno in qualche modo visto coinvolto per varie ragioni.
Di sicuro, anche per questa vicenda, Ciro Borriello direbbe quasi sicuramente che si affida alla magistratura e confiderebbe nel suo operato, forte di riuscire a dimostrare la sua estraneità.