”Stando al controllo dei primi 100 nomi di interinali assunti a chiamata diretta, senza alcun concorso – afferma Borrelli dei Verdi – ben 71 hanno parentele ed è giusto capire se si tratti solo di un caso o se sia stata messa una vera e propria parentopoli. Siamo ancora al lavoro per trovare tutti i legami degli assunti dalle agenzie interinali, ma i primi dati, relativi all’Asl di Caserta, all’ospedale di Caserta e all’azienda ospedaliera dei colli, ci hanno restituito una situazione sulla quale è necessario l’intervento della Magistratura per fare chiarezza. Ci sono anche dei casi eclatanti come quello di un sindacalista dell’Asl casertana che vede lavorare nella stessa struttura anche i due figli, il fidanzato della figlia e l’ex fidanzata del genero”. “Ma situazioni simili – aggiunge il consigliere regionale – le abbiamo trovate anche in altre Asl e Ospedali come al Sant’Anna e San Sebastiano dove ci sono ben due nipoti di un sindacalista al lavoro che si ritrova nella stessa struttura anche due ex fidanzati dei figli. L’elenco è lunghissimo con tanto di nomi e parentele e lo porteremo all’attenzione dei magistrati per fare chiarezza”.
Nel dossier vengono elencati anche presunti sprechi di soldi e i tentativi di stabilizzare personale assunto a chiamata diretta senza fare concorsi: la gara che ha indetto il Cardarelli di Napoli per reclutare 76 infermieri ha previsto una spesa di oltre 16 milioni di euro per tre anni, il che significa “che per ogni anno si spendono oltre 70 mila euro per coprire i costi del lavoro di un infermiere, mentre, per assumerlo a tempo indeterminato, basterebbe meno della metà dei soldi, non più di 30mila euro e si risparmierebbero oltre 3 milioni di euro all’anno. Cifre simili si spendono anche nelle altre aziende ospedaliere e nelle altre Asl campane e, sommando tutto, si arriva a decine di milioni di euro che potrebbero essere risparmiate”. “Per assumere personale con le agenzie interinali, inoltre – spiega Borrelli – si fa ricorso ai fondi per i servizi e non a quelli del personale e, in questo modo, si tolgono risorse che potrebbero essere spese per acquistare macchinari, barelle, medicinali e quant’altro serve per far funzionare la sanità campana. Nonostante le direttive che vietano di continuare a far ricorso alle agenzie interinali, molte Asl e aziende ospedaliere continuano a farvi ricorso e addirittura c’è chi prova a stabilizzare persone che non hanno mai fatto un concorso visto che vengono selezionate direttamente dalle agenzie con procedure che lasciano molti dubbi sulla loro legittimità”.