Alla presentazione – introdotta dal presidente della Fondazione Castelcapuano Antonio Buonajuto e moderata dalla critica letteraria Letizia Alfonso – interverranno, l’autrice Maria Gargotta, il professor Francesco d’Episcopo docente di Letteratura Italiana, autore della Prefazione del romanzo e il giornalista de “l’Espresso napoletano” Gianpasquale Greco. La conclusione è affidata a Giovanni Siniscalchi, segretario della Fondazione Castelcapuano, mentre la lettura di alcuni brani del libro sarà a cura di Patrizia Pozzi e Luigi Amoroso: durante l’incontro avrà luogo anche un intrattenimento musicale curato da Lucio Sigillo e Angelo Vacca.
Un noir, dagli echi sinistri, che racconta la vicenda di Giuditta Guastamacchia, figura realmente esistita, impiccata nel 1800 davanti a Castel Capuano (l’antico carcere della Vicaria) per aver orchestrato l’omicidio del marito e il cui fantasma si aggira tra i corridoi dell’allora Palazzo di Giustizia, dove appare a Sante Santeri, magistrato siciliano ossessionato dal pensiero della morte del padre, ucciso anni prima. Turbato e nello stesso tempo attratto dal fantasma della donna, il giudice risolve con il suo aiuto uno spinoso caso delittuoso, attraversando nel contempo le sue personali zone d’ombra, fino a far pace, in un certo senso, con i suoi intimi “fantasmi”. L’autrice Maria Gargotta, classe 1957, docente di materie letterarie, ha al suo attivo diversi saggi, due sillogi poetiche (“Melancholia”, Ripostes, 1989; “Il silenzio della parola”, Edizioni Il Grappolo, 2006), e tre opere di narrativa (“Mnemosyne”, Edizioni Oxiana, 1998; “Voci al tramonto”, Edizioni Guida, 2009; “I giorni della montagna bruna”, Città del Sole Edizioni, 2014). È vincitrice di numerosi premi letterari: Concorso Nazionale di Narrativa, Storie di donne (2000); Premio “Piedicastello” Letterario e Giornalistico (2001); Premio letterario “Emily Dickinson” (in due occasioni); Premio “Il Convivio” (2015); Premio letterario nazionale “Mille anime di Pulcinella”. Vanta, inoltre, due premi per la poesia e due per la critica.