E’ quanto emerge dal report ‘Le dinamiche del mercato del lavoro in Campania’, realizzato dall’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro e presentato oggi a Napoli nel corso della prima giornata del 9° congresso nazionale di categoria (fino al 29 aprile presso il Teatro Augusteo). La prima regione di destinazione in termini di attrattività per i laureati campani, vista anche la vicinanza territoriale, è il Lazio (7%), al secondo posto troviamo la Lombardia (6%) e al terzo posto con il 3% troviamo nazioni estere che nel 2015 hanno offerto una occupazione a circa 850 laureati campani.
La rilevazione dell’osservatorio parte dall’analisi demografica per valutare le leve generazionali che si affacceranno sul mercato del lavoro. In particolare la Campania è il bacino nazionale più ricco di futuri lavoratori. L’indice di vecchiaia (rapporto tra anziani e giovanissimi) ottiene non a caso nel 2016 i valori più bassi in Campania. Nel 2016 la provincia con l’indice di vecchia più basso è Napoli (104) seguita da Caserta (105,9), le due province campane distaccano di 15 punti la provincia di Bolzano (119,9) che occupa la terza posizione, mentre quella con l’indice di vecchia più elevata è Trieste (254,4).
La provincia di Salerno occupa la 14esima posizione (141,7) mentre le altre due province di Avellino e Benevento sono rispettivamente al 42esimo e al 57esimo posto, con valori più alti di quello nazionale. Fra le ultime 10 posizioni troviamo, invece, le quattro province liguri. La grande disponibilità di giovani generazioni nella regione Campania, si traduce in parte anche in una alta quota di capitale umano altamente qualificato che può rispondere alle esigenze produttive e di sviluppo innovativo dell’economia italiana.
I dati disponibili sull’inserimento occupazionale dei laureati vengono rilasciati da Istat ogni quattro anni. L’ultima indagine realizzata riguarda i laureati del 2011 osservati a tre anni di distanza dalla data di laurea. Da questi dati la Campania con 32.180 laureati risulta essere il terzo bacino di laureati, a poche migliaia di distanza dal Lazio che occupa il secondo posto (32.326) e grande distanza dalla Sicilia che con 23.871 laureati occupa la quarta posizione. In testa alla classifica troviamo la Lombardia con 43.121 laureati ma con una popolazione complessiva quasi doppia rispetto sia alla Campania che alla regione Lazio.
In conseguenza dell’alto numero di laureati, la regione Campania occupa anche il terzo posto per numero di laureati che hanno trovato lavoro a tre anni dalla laurea (22.008). In termini percentuali, tuttavia, si tratta solo dei 2/3 della popolazione laureata (68,4%), mentre il 78% gli iscritti residenti nella regione Lazio risultano occupati dopo tre anni e l’88% dei lombardi. Le difficoltà di inserimento occupazionale comporta che 7.546 laureati campani hanno trovato lavoro in un’altra regione.
I consulenti del lavoro continueranno ad analizzare le dinamiche occupazionali del Paese anche nel corso della seconda giornata del loro 9° congresso nazionale. Venerdì 28 aprile, dopo il saluto di apertura del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e la lectio magistralis del prof. Giovanni Flick su ‘Lavoro e Costituzione’, sarà presentata l’indagine ‘Crescita e consolidamento nel futuro dei consulenti del lavoro’, realizzata dal Censis per conto dell’Enpacl con il patrocinio del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del Lavoro.
Parteciperanno ai lavori anche i direttori delle due neonate Agenzie del Ministero del Lavoro, Paolo Pennesi (Inl) e Maurizio Del Conte (Anpal). Sabato 29 aprile, invece, alle ore 11:30, sarà presentato il rapporto nazionale ‘Le dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane’, realizzato dall’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro.