AVVOCATI DEL DIAVOLO
In contesti geografici ad alta densità criminale si levano spesso, da parte della popolazione, grida invocanti l’inasprimento delle pene per coloro che commettono reato. Torre del Greco s’inserisce anch’essa, purtroppo, in un territorio ad elevato tasso delinquenziale, e i suoi cittadini, soprattutto alla luce degli eventi ultimi che hanno sconvolto l’economia delle famiglie di Torre (che, però, nulla hanno a che fare con la criminalità comune), oggi più che mai chiedono sanzioni severe nei confronti dei delinquenti e, più in generale, nei confronti di coloro che violano le regole. La domanda che dobbiamo porgersi, allora, è la seguente: l’inasprimento delle sanzioni rappresenta un valido deterrente rispetto alla commissione di reati? Chi scrive, già in passato, ha espresso le sue perplessità in merito all’opportunità di delegare l’efficacia repressiva delle norme penali al mero aumento delle pene.
Se è vero, infatti, che le sanzioni sono suscettibili di essere riviste e di essere adeguate alle mutate esigenze e sensibilità sociali, è altrettanto vero che la forza deterrente di tutte le norme penali risiede non tanto nella severità della pena, quanto nella certezza della sua applicazione e nella rapidità con cui la sanzione viene irrogata nei confronti di chi commette reato: il potenziale delinquente non si lascerà certo intimorire dall’aumento di pena laddove ritenga remota l’ipotesi di essere individuato quale colpevole o, in alternativa, di potere beneficiare, col passare del tempo, della prescrizione del reato. Una seria politica criminale richiede, allora, di potenziare i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine e della magistratura, per facilitare l’individuazione degli autori di reati, e di intervenire sul processo penale, mediante l’approvazione di norme che rendano più rapido il suo svolgimento, pur nel rispetto dei diritti delle parti e, in particolare, del fondamentale diritto di difesa di chi è accusato di avere violato la norma penale.
Alessandro e Giovanni Gentile
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 novembre 2012