I poliziotti sono entrati in casa alla ricerca del figlio, che peraltro è soggetto noto alle forze dell’ordine quale personaggio particolarmente violento, intercettandolo in giardino, armato di machete che brandiva con propositi violenti nei confronti della madre e dei poliziotti. Le intimazioni a fermarsi lasciando il machete, non hanno sortito alcun effetto, il Di Domenico era intenzionato a scagliarsi contro gli agenti. Tuttavia le condizioni di vicinanza di altre abitazioni suggerivano, da parte dei poliziotti, un gesto coordinato per bloccare il soggetto facendo uso di tecniche di disarmo. Dopo una breve ma intensa colluttazione riuscivano a rendere inoffensivo il Di Domenico, sebbene i due agenti fossero entrambi contusi. L’autorità giudiziaria, prontamente informata, disponeva l’arresto e l’associazione dello stesso presso il carcere di Poggioreale.
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