prevedibile dei fenomeni, soprattutto alla luce della siccità che ha caratterizzato la lunga vigilia di questa estate. A fronte di questa inconfutabile constatazione, è lecito domandarsi: quanto è stato fatto, da chi aveva il potere e gli strumenti normativi, per prevenire i roghi che hanno devastato, in maniera quasi irreversibile, l’intero fronte del Vesuvio e una consistente porzione di macchia mediterranea del Monte Somma?”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle, Sergio Puglia, primo firmatario di una interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dell’Interno.
Nel documento, Puglia chiede ai ministri interrogati se “siano stati organizzati, da parte dei carabinieri forestali, dei posti di blocco e di controllo all’imbocco di tutti gli stradelli di penetrazione nell’area parco, nonché se siano state organizzate delle pattuglie, anche a piedi, di controllo del territorio, anche su stradelli e sentieri, nelle ore a maggior rischio, cioè quelle notturne, quando le operazioni di protezione civile sono sospese”.
“Se sia stata prevista per tempo una rimonda delle chiome degli alberi, una pulizia del sottobosco e una rimozione e bonifica della necromassa risultante dagli incendi precedenti. E se si sia provveduto ad una manutenzione dei sentieri del parco, per la cui sistemazione, pochi anni fa, sono stati spesi notevoli fondi pubblici e che ad oggi versano (soprattutto sul versante del monte Somma) in condizioni di grave degrado e ingombro di vegetazione secca, che fa da innesco al fuoco;
Il senatore M5S chiede, inoltre, agli esponenti di Governo “se sia stato dato ascolto alle numerose istanze pervenute dalle tante associazioni del territorio, che chiedevano al parco di agire in tal senso rendendosi disponibili per una collaborazione”. E in che maniera l’ente Parco dei Vesuvio abbia coinvolto “le 40 unità delle proprie guide esclusive, che a regime potrebbero, a giudizio degli interroganti, svolgere egregiamente anche attività di controllo del territorio, mentre ad 8 anni dalla loro formazione, costata 217.834 euro, non sono state ancora dotate di un tesserino di riconoscimento e tantomeno di alcun ruolo riconosciuto”
Infine, incalza Puglia, è utile sapere “se i ministri interrogati, alla luce della scellerata trasformazione del Corpo forestale con trasferimento delle competenze ordinarie dell’antincendio alle Regioni, intendano attivarsi presso le sedi di competenza, affinché sia verificato chi abbia provveduto a monitorare le dotazioni e i livelli di preparazione organizzativa, prima che si sviluppassero i numerosi incendi che stanno devastando il nostro Paese”.