“Luigi ed Aurelio Luciani hanno pagato con la vita la follia di questi criminali senza scrupoli. Uccisi perché avevano guardato in faccia i killer del boss Mario Luciano Romito. Luigi ed Aurelio non erano al posto sbagliato nel momento sbagliato. Stavano soltanto facendo il proprio lavoro. E’ per loro che oggi tutti noi siamo chiamati a combattere in prima fila la battaglia alle mafie. In questa zona, per anni, lo scontro armato tra le organizzazioni criminali è stato confinato alla cronaca locale, nonostante i numeri agghiaccianti di quella che possiamo definire una vera e propria mattanza. Una guerra passata sotto silenzio e che oggi esplode in tutto il suo fragore. Serve l’impegno di tutti – dalla politica alle forze dell’ordine, passando per i cittadini – per sconfiggere un cancro che si regge su omertà e interessi. Io personalmente chiederò interventi mirati alle istituzioni nazionali ed anche europee. Servono più mezzi e più uomini per contrastare i clan. Non è normale morire da innocenti mentre si lavora una delle terre più belle e ricche di questo paese. La solidarietà non basta. Questa gente ha bisogno di segnali concreti. Lo dobbiamo a chi vive in questa zona. Lo dobbiamo a Luigi ed Aurelio, le ultime vittime innocenti di una guerra tanto feroce quanto assurda”.
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