Dalle indagini della Polizia, infatti, è emerso che l’uomo, selezionava le sue vittime tra i giovani studenti che, di buon mattino, si recavano a scuola e, sotto la minaccia di una pistola, le rapinava dei telefoni cellulari.
L’ultima vittima a cadere nella trappola del 35enne, è stato un 13enne che, mentre era diretto a scuola in Piazza Canneto, è stato avvicinato dal rapinatore in Via Confalone.
D.A., arma in pugno, non ha esitato a minacciare la giovanissima vittima, sottraendogli il telefono cellulare Huawei P8.
Il ragazzino, benché impaurito, ha memorizzato le caratteristiche somatiche del rapinatore, sapendo descrivere ai poliziotti, con dovizia di particolari, anche l’abbigliamento indossato.
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I poliziotti, grazie alla descrizione fornita dal 13enne, sono riusciti a stringere il cerchio tra i pregiudicati della zona, dediti a tale tipologia di reato, identificando nel 35enne il responsabile.
L’uomo è stato rintracciato dagli agenti nei pressi della sua abitazione, mentre stava rincasando.
Inutile, alla vista della Polizia, il tentativo di dileguarsi.
All’interno della sua abitazione, nascosta in un cassetto di un mobile ubicato nell’ingresso, è stata rinvenuta l’arma utilizzata per compiere la rapina, una replica di pistola semiautomatica, priva del tappo rosso, marca Walther CP99 Compact calibro 45.
S.D.A., riconosciuto senza ombra di dubbio, è stato sottoposto a fermo di P.G., perché responsabile del reato di rapina aggravata e condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale.
Non si esclude che l’uomo sia responsabile di altre rapine, commesse sempre ai danni di giovani studenti, messe a segno con lo stesso modus operandi.