Elezioni

“In relazione alle ultime dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco Valerio Ciavolino desidero fare alcune precisazioni. Al ballottaggio c’è stata scarsa affluenza, sia per ragioni fisiologiche sia perché parte dell’elettorato dell’Udc non è tornato a votare. Il mio risultato è notevole, considerando la tendenza negativa per il centrosinistra dei dati nazionale, regionale e provinciale e considerando il fatto che ho sfidato il Polo allargato a due partiti del centrosinistra, che hanno sottratto al mio schieramento circa 6600 voti. Alla fine, non solo ho perso di appena 800 voti ma ho chiuso in rimonta rispetto a Borriello. Mi ritengo il vincitore morale delle elezioni per tutta una serie di circostanze. Non ho ricevuto il supporto delle lobbies finanziarie, ho rifiutato a priori voti inquinati, non ho voluto sottoscrivere compromessi. Ho voluto rappresentare la voglia di cambiamento della stragrande maggioranza dei miei concittadini.
E in più ho dovuto subire degli attacchi paradossali. I miei avversari, infatti, hanno ricordato agli elettori che se fossi diventato sindaco, avrei strappato le piazzette dal degrado, avrei fatto lavorare i dipendenti comunali, avrei fatto presidiare il territorio dai vigili urbani contro l’abusivismo edilizio e commerciali. In questa città, insomma c’è gente che si spaventa se qualcuno promette loro di ripristinare la legalità. Siamo all’assurdo.
A Ciavolino, che ha dichiarato che io e Borriello non siamo rappresentativi, ricordo che al primo turno il sottoscritto ha ricevuto circa 20mila voti mentre Borriello ne ha raccolti quasi 22mila. Sicuramente, numeri alla mano, siamo stati più rappresentativi di lui.
In quanto ai concetti di etica e politica sui quali Ciavolino ha basato la sua campagna elettorale, voglio ricordare ai torresi i suoi numerosi primati. Durante il suo mandato da sindaco, per la prima volta il nostro Comune è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche, anche se poi una sentenza del Consiglio di Stato ha cancellato il provvedimento del ministero; per la prima volta un collega di partito del sindaco, consigliere comunale, è stato arrestato; il suo assessore di fiducia ai Lavori pubblici è stato arrestato dopo appena sei mesi di mandato; per la prima volta ha nominato assessore la figlia di un consigliere comunale. Sempre per la prima volta, in qualità di sindaco, è stato sfiduciato in consiglio dagli stessi uomini che poi ha sostenuto al ballottaggio, vale a dire Borriello e compagnia. Lui, vittima, è stato complice dei suoi carnefici in assoluta contraddizione con quanto proclamato in campagna elettorale, mortificando i candidati della lista che lo aveva sostenuto su quei principi.
Sempre per amore della verità voglio ricordare agli elettori e ai primi non eletti dell’Udc, che è stato Ciavolino a non volere nessun apparentamento con noi. L’unica garanzia che mi ha chiesto è stata l’istituzione dell’assessorato alla Trasparenza e alla Legalità, da affidare ad un politico di sua fiducia. Ha inoltre più volte ribadito di voler essere l’unico interlocutore in rappresentanza dell’Udc. Infatti nella riunione che ebbi all’indomani del primo turno con i segretari cittadini e gli eletti in consiglio del centrosinistra, ricevetti mandato pieno per chiudere qualunque forma di accordo.
Solo che poi Ciavolino l’accordo l’ha chiuso col centrodestra. Mi risulta che alcuni suoi familiari e alcuni suoi uomini di fiducia nelle ultime ore prima del ballottaggio, abbiano invitato a votare Borriello, soprattutto dopo l’incontro di sabato mattina tra Ciavolino, il senatore Formisano e i rappresentanti di alcuni cantieri navali. In quella occasione Ciavolino ha chiesto come garanzia per l’appoggio al Polo, la nomina di un commissario ad acta per il porto di Torre del Greco da parte del ministro Di Pietro. Che ci sia stato l’accordo emerge anche da un’attenta lettura dei dati elettorali che emergono dalle sezioni di Santa Maria La Bruna.
Ciavolino ha inoltre dichiarato che i miei stessi alleati non sempre mi avrebbero appoggiato. Non permetto a nessuno tali insinuazioni. I rappresentanti della mia coalizione sono persone perbene e professionisti che si sono messi a disposizione per strappare la città al degrado nella quale è caduta nel corso dell’amministrazione Ciavolino.
Sempre a proposito di correttezza, Ciavolino non si è mai dimesso da componente dell’Ato, in quota Forza Italia, nonostante l’abbia più volte pubblicamente annunciato e confermato. E’ questa l’etica della politica tanto sbandierata in campagna elettorale? Questa è la dimostrazione che Ciavolino non opera per l’interesse della città ma fa scelte solo per convenienze personali.
Infine sulle questioni dei rifiuti e del depuratore di Viale Europa mi riservo di fornire ulteriori e dettagliate informazioni sulle decisioni prese proprio dalla giunta Ciavolino che prevedeva per quell’area sia l’ampliamento dei rifiuti da stoccare sia la delocalizzazione e l’ampliamento del depuratore”.