Ma dopo poco le ore 13.30, mentre il carro dell’Immacolata era sulla banchina zona porto, il cielo si è imbrunito ed ha iniziato a venir giĂą qualche schizzo di pioggia. A causa del peggioramento delle condizioni meteo il parroco, Don Giosuè, ha deciso di abbreviare il percorso della processione, suscitando il dissenso in alcuni portatori, che, per protesta, si son tolte le vesti. Dopo pochi minuti le condizioni meteo sono migliorate, ma il parroco è rimasto fermo sulla sua decisione ed ha iniziato ad incamminarsi verso la Basilica. Nel frattempo un gruppo di portatori, approfittando di un momento di stallo, non seguendo le indicazioni del parroco ha proseguito il giro completo.
Un episodio mai accaduto prima e dinnanzi al quale Don Giosuè, il clero, la banda, i portatori ed i fedeli hanno deciso di ritirarsi in Basilica abbandonando la processione. Finito il giro il carro, sempre scortato dalla forze dell’ordine, si è ritrovato in orario in piazza davanti alla Basilica. La tradizione vuole che ad accogliere l’antica effigie ci sia il suono delle campane e la consueta benedizione del parroco in piazza, tuttavia tutto ciò non è avvenuto e da lì sono iniziati i primi momenti di tensione tra i fedeli. Dopo circa una ventina di minuti il carro è rientrato in chiesa ed alcuni portatori si sono subito precipitati con fare deciso contro la sacrestia, dove era rinchiuso don Giosuè. Solo grazie all’intervento tempestivo di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza è stato ripristinato l’ordine.
Per fortuna non è accaduto nulla di veramente grave, ma ad aver avuto la peggio è stato un ragazzo che, durante i momenti di concitazione in chiesa, si è fratturato una gamba; inoltre una ventina di persone hanno avuto attacchi di panico, tutti prontamente soccorsi. Purtroppo questi brutti episodi conducono anche a delle profonde ed inevitabili riflessioni: premesso che i portatori “dissidenti” dovevano comunque seguire le direttive del parroco e non avere quei comportamenti molto spiacevoli, l’atteggiamento di Don Giosuè, secondo molte testimonianze da noi raccolte, non è stato proprio conciliante. Inoltre, il parroco ha fatto l’errore di non aver accolto la Madonna al suo rientro, generando così altri momenti di forte tensione tra i fedeli. Il bene collettivo avrebbe dovuto prevalere su tutto, anche sull’orgoglio dei singoli.
Insomma: sarebbe stato opportuno chiudere la manifestazione nel migliore dei modi, per poi fare eventualmente una “resa dei conti”, solo i più meritevoli dovrebbero portare il carro. Hanno sbagliato negli atteggiamenti e nei modi un pò tutti i protagonisti di questa vicenda buia della nostra città , sia alcuni portatori, troppo aggressivi e violenti, sia un rappresentante del clero che, dovendo essere di esempio cristiano, non poteva dimenticare la parola “perdono” e l’espressione evangelica “porgere l’altra guancia”.
Antonio Civitillo