Gli schieramenti iniziano a definirsi e i candidati alla fascia tricolore pure.
Tra i tanti nomi fatti in giro per occupare la poltrona più alta di Palazzo Baronale c’è quello di Valerio Ciavolino, già sindaco di Torre del Greco 15 anni fa con Forza Italia. L’abbiamo quindi intervistato:
Qual è l’attuale situazione politica di Torre del Greco?
“Sicuramente una situazione confusionaria, dettata anche dalla caduta recente di Ciro Borriello, e dallo scompaginamento delle fazioni politiche anche a livello nazionale – i due grandi poli oggi non sono coesi-. A livello locale c’è una tendenza ad accaparrarsi una poltrona sia come sindaco che come consigliere comunale, anche attraverso mezzi che non nascono solo dal mondo dei partiti e delle sigle nazionali, il tutto senza tener conto che la città va gestita, quindi oltre a vincere bisognerebbe pensare ad attuare programmi amministrativi concreti”.
Qual è la sua opinione in merito all’ultima Amministrazione Borriello?
“Sotto l’aspetto politico, ho preso le distanze subito dopo la campagna elettorale, nonostante fossi stato uno dei fautori della sua vittoria tramite la lista “Ciavolino per Torre”. Non sono soddisfatto della sua amministrazione, non tanto per la gestione in sé, quanto delle scelte inerenti alla compagine – si è pensato più al singolo che alla collettività – la politica deve avvicinarsi alla gente non viceversa”.
Lei alle Amministrative 2018 scenderà in campo?
“Con il mio gruppo stiamo ragionando da un anno e mezzo. Non ho mai nascosto la mia volontà di candidarmi, e la mia compagine ha condiviso questa mia idea. Nel 2002 sono già stato sindaco e so cosa vuol dire. Voglio vincere per amministrare non per ottenere una poltrona, e questo è l’opposto di ciò che vogliono fare in molti. Le liste civiche sono più aperte alla sensibilità del cittadino rispetto alla fossilizzazione dei partiti”
Quali saranno i punti cardine del suo programma?
“Vorrei evitare di citarli, non essendoci ancora una presentazione ufficiale della mia candidatura e del mio gruppo. Certamente il mio obbiettivo sarà la vivibilità della città a 360 gradi, una città tranquilla, e ovviamente sotto il concetto di tranquillità rientra l’occupazione, anche se questo è un obbiettivo più a lungo termine”.
Fabio Cirillo