Il sito conserva da almeno quattro secoli i resti di chi non si poteva permettere una degna sepoltura e delle vittime delle grandi epidemieche hanno più volte colpito la città.
In quest’area erano dislocate numerose cave di tufo, utilizzate fino al 1600, per reperire il materiale costruttivo.
Lo spazio delle cave di tufo fu usato a partire dal 1656, anno della peste, flagello che provocò almeno trecentomila morti, fino all’epidemia di colera del 1836. A tali resti si aggiunsero anche le ossa provenienti dalle cosiddette “terresante”.Il canonico Andrea De Jorioracconta che verso la fine del Settecento tutti quelli che avevano i mezzi lasciavano disposizioni per farsi seppellire nelle chiese. Qui però spesso non vi era più spazio sufficiente, accadeva, allora, che i becchini ponevano i defunti in una delle tante cave di tufo. Tuttavia, in seguito alla improvvisa inondazione di una di queste gallerie, i resti vennero trascinati all’aperto, allora le ossa furono ricomposte nelle grotte ed il luogo restò destinato ad ossario della città. Oggi si possono contare 40.000 resti, ma si dice che sotto l’attuale piano di calpestio vi siano compresse ossa per almeno quattro metri di profondità, ordinatamente disposte, all’epoca, da becchini specializzati.
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Programma 26 Dicembre
– 11:00 Appuntamento ingresso della fermata – Metropolitana di Materdei (p.zza Scipione Ammirato)- Napoli
– 12:30 Fine della visita guidata
contributo organizzativo: euro 7,00 / soci Siti Reali euro 6,00 (esibire tessera socio valida per l’anno in corso)
N.B. La PRENOTAZIONEÈ OBBLIGATORIA via mail o telefono (fino ad esaurimento posti). Tramite mail inviare nome, cognome, numero di cellulare e numero di prenotanti. Si prega di prenotare entro il giorno precedente le visite così da consentirci il raggiungimento del numero minimo partecipanti.
info e prenotazioni: 392/2863436 –