L’esercizio di tale abusiva attività si è reso possibile grazie alla complicità di un dirigente della stessa banca, di anni 48, che formalmente faceva da “prestanome” per le operazioni finanziarie del promotore fornendo le proprie credenziali di accesso ai sistemi informatici dell’istituto.
Le indagini, concretizzatesi anche in perquisizioni ed acquisizioni documentali, hanno consentito alle fiamme gialle di ricostruire il sistema utilizzato dai due responsabili per il compimento del reato. L’esame del carteggio e della corrispondenza tra i due hanno consentito di dimostrare, inequivocabilmente, l’operatività del sedicente consulente e la complicità del dirigente bancario, fin dall’anno 2013.
Al termine del servizio i responsabili sono stati denunciati alla procura della repubblica di napoli ed alla consob e dovranno
rispondere del reato di abusivismo nell’esercizio di attività di consulente finanziario.
L’attività di servizio testimonia il costante impegno esercitato dalla guardia di finanza di napoli nel contrasto agli illeciti nel settore dell’abusivismo finanziario, finalizzato alla tutela dell’economia legale e dei contribuenti, nonché, nel caso di specie, alla salvaguardia dei risparmiatori e degli investitori.