Nel contenzioso, iniziato nel 2014, l’Asl ha citato l’ex Provincia e il Comune di Torre del Greco chiedendo la restituzione dello stabile, di sua proprietà, e un risarcimento di oltre un milione di euro, per occupazione sine titulo. L’Azienda Sanitaria, rappresentata dai legali Chiara Di Biase, Eduardo Martucci e Raffaele Montanaro, reclamava la proprietà in base al Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania del 1 luglio 1996 n. 10607: leggittimità contestata sia dalla Città Metropolitana con gli avvocati Aldo Di Falco e Maurizio Massimo Marsico, sia dal Comune con l’avvocato Elio Benevento.
A seguito di una relazione tecnica realizzata dal ctu della Procura, è emerso che originariamente lo stabile era adibito a struttura ospedaliera, poi con la nascita del Maresca i presidi sono stati sposati nel nuovo ospedale e lo stabile in corso Vittorio Emanuele è passato al Comune e adibito a edificio scolastico. Poi nel settembre del 1998 la gestione è passata all’ex Provincia che, secondo i rilievi del tecnico, ha eseguito anche dei lavori di ristrutturazione per una spesa di € 284.961,00. Così il giudice ha sentenziato il riconoscimento della proprietà dello stabile all’Asl Na 3, in base al decreto regionale e la condanna al pagamento di una spesa di € 323.699,59 da parte della Città Metropolitana oltre che al rilascio immediato dei locali. Per quanto riguarda la richiesta del risarcimento da parte del Comune, questo è stato respinto perché scaduti i termini di prescrizione.
Dopo 40 anni, quindi, forse entro l’anno gli studenti del Nautico devono sloggiare dalla storica sede. Tuttavia, non c’è una nuova sede a disposizione che potrebbe essere occupata dalla causa. Sulla faccenda si è espresso il candidato sindaco Luigi Mele che ha dichiarato: «Alla luce di questa sentenza, torna d’attualità la proposta fatta in campagna elettorale di trasformare i Molini Marzoli in una cittadella dello studio. Gli studenti del Nautico, tranquillamente potrebbero trovare ospitalità in una delle strutture presenti all’interno degli ex Molini Meridionali Marzoli».
Giuseppe Bocchino