Berlino – Dieci medaglie non posson certo bastare a quest’Italia bella e ambiziosa. La quinta giornata di gare agli Europei di Berlino racconta di un nuovo podio tricolore targato staffetta 4×100 categoria amputati.

Allo sforzo di squadra hanno partecipato i quattro medagliati di Londra 2017, che confermano l’argento mondiale dietro i fortissimi tedeschi, primi in 41.42.
Nonostante il cambio lungo in ultima frazione, il secondo posto ottenuto in 44.17 è speciale per gli Azzurri perché, per almeno tre di loro, si tratta della seconda medaglia conquistata in questa manifestazione.

Il bronzo dei 200 T62 Andrea Lanfri esulta all’arrivo: “Era molto difficile superare i tedeschi per l’oro e questo argento non era scontato visto che l’Olanda è forte. Sono partito a missile e abbiamo davvero rischiato negli ultimi cinque metri di zona”.



Riccardo Bagaini, bronzo nei 200 T47, ha fatto la sua parte in terza frazione: “Mi sono divertito, anche se abbiamo corso un rischio. Ho fatto di tutto per recuperare sull’olandese e ci sono riuscito”.
Simone Manigrasso, secondo frazionista e bronzo nei 200 T64, aggiunge: “Ricky ha fatto un bel recupero, anch’io sono andato forte. Quando Andrea ha tagliato il traguardo, è stato bellissimo. Siamo bellissimi!”

Emanuele Di Marino, il primo a partire dai blocchi, chiosa: “Siamo contentissimi, anche se il tempo è alto, conta il risultato. La staffetta è la gara più bella dell’atletica ed è la più sentita perché è una responsabilità per tutta la squadra”.

L’Olanda chiude al terzo posto in 45.63, ma non prende alcuna medaglia perché in gara si sono presentate solo tre squadre.

La sessione pomeridiana si era aperta con Francesca Cipelli che aspettava questo momento da due anni. Dopo il primo Europeo in maglia azzurra a Grosseto, la saltatrice veneta ci teneva particolarmente a ben figurare nella pedana del lungo T37, ma in mezzo ci si sono messi due centimetri. La sua prestazione da 3,81, ripetuta due volte al secondo e terzo salto, la lasciano ad un soffio dal podio, con un quarto posto e tanto rammarico. Il bronzo se lo prende la polacca Natalia Jasinska (3,83), mentre l’oro ed l’argento toccano rispettivamente all’altra polacca in gara Marta Piotrowska (4,51) e all’islandese Bergrun Adalsteindottir (4,16).
A fine gara l’Azzurra sfoga la sua delusione, ma è capace anche di guardare avanti: “È assurdo, solo due centimetri, sono molto amareggiata. Potevo fare meglio, mi sono allenata tanto per fare il mio personale, purtroppo non è andata. Quest’anno doveva essere l’anno della mia rivincita, ma io non mollo. Voglio volare negli Emirati per i Mondiali perché l’atletica è la mia vita. Considero questo risultato un punto di partenza, sentirete ancora parlare di me”.

Non ha potuto fare di meglio Adriana Gardini. Nel giavellotto F34 a categorie accorpate si piazza in ottava posizione, in una gara vinta dalla finlandese Marjaana Heikkinen con 18,79. La prova più riuscita per la lanciatrice in carrozzina italiana è quella di 9,05 metri al terzo tentativo, misura lontana dalle avversarie.

Purtroppo il suo destino a questi Europei è stato viziato in negativo dal cambiamento di categoria, originariamente F54, dove la Gardini sarebbe stata tra le favorite. Un percorso che però non l’ha scoraggiata: “In gara stavo bene, ma non so perché non ho trovato il lancio buono. Ho iniziato con un nullo e nelle mie gare precedenti non lo avevo mai fatto. È stata comunque un’esperienza positiva perché ho preso fiducia e sono sicura di poter recuperare qualche posizione. Ora che ho vissuto queste emozioni, voglio continuare a provarle”.

In pista è tornata Carlotta Bertoli 100 T13, un’atleta in grande progressione dal futuro promettente. La sprinter friulana è pienamente soddisfatta del sesto posto e del suo personal best di 13.96: “Sono contenta, non ero ansiosa prima della gara. C’era un po’ di vento e ho fatto il mio personale che era il mio obiettivo. Sogno le Paralimpiadi e lavorerò duramente per questo”.

 

Domani, sabato 25 agosto, la penultima giornata degli Europei inizia per gli Azzurri con il lungo T64 del veterano Roberto La Barbera e del giovane di FISPES Academy Marco Cicchetti che sfideranno il tedesco Markus Rehm, il campione paralimpico della specialità e idolo di casa. L’oro europeo e primatista mondiale del disco Oney Tapia andrà a caccia del bis nel peso F11, mentre i bronzi della corsa in carrozzina Diego Gastaldi (T53) e Farhan Hadafo Adawe (T52) saranno alla partenza rispettivamente dei 100 e dei 400. Alle 16:40 ci sarà la qualificazione della staffetta universale 4×100 dove l’Italia farà di tutto per conquistare la finale di domenica.