Berlino – Agli Europei di Atletica paralimpica continuano inarrestabili i successi azzurri. Alle 11 medaglie collezionate fino ad oggi va aggiunto l’oro di Oney Tapia nel peso F11, il secondo in questa manifestazione.
Su questa specialità il lanciatore non vedente non puntava molto, anche se si presentava come capolista del ranking mondiale del 2018. Tutti gli allenamenti della stagione si erano concentrati sul disco, e a buon ragione visto che la pedana di Berlino gli ha regalato il record mondiale di 46,07. Ma negli appuntamenti importanti l’argento paralimpico di Rio riesce sempre a dare il meglio di sé e fa suo il metallo più pesante, quasi senza rivali.

Il bicampione europeo trova il lancio vincente di 12,48 al primo colpo, con le altre cinque prove superiori a 11,70. Nulla può l’austriaco Bil Marinkovic, argento con 11,09, che lascia alle spalle Miroslaw Madzia,bronzo a10,82.

A fine gara Tapia dichiara: “Non sono soddisfatto delle mie misure perché sono stato condizionato da un dolore alla spalla. Mi sento comunque bene, è sempre una medaglia in più per l’Italia, anche se sudata. Ho fiducia nella preparazione verso le Paralimpiadi di Tokyo, ci sono ancora due anni davanti, ma io mi allenerò sempre giorno dopo giorno per farmi trovare pronto”.
Ma la vera sorpresa per l’Italia di oggi ha il nome di Marco Cicchetti. Se nel lungo T44/64Markus Rehm è il mostro sacro che è stato capace di un fenomenale oro con primato iridato di 8,48, il 19enne saltatore azzurro inizia ufficialmente da qui la sua sfida a traguardi più importanti. Con il quarto posto il giovane di FISPES Academy resta fuori dal podio, ma il suo 6,87 pone già solide basi per il futuro. Dopo i primi tre salti ottiene la terza posizione, ma poi il francese Jean Baptiste Alaize gliela strappa, atterrando prima a 6,95 e poi a 7,20. L’altro tedesco Felix Streng vince l’argento con 7,71.



Cicchetti non è però sconfortato: “Sono rimasto lucido e concentrato quando il francese mi ha superato, ma certamente freddo e pioggia hanno condizionato la mia rincorsa. È stata una gara emozionante e non mi sono lasciato sopraffare dalla situazione. Pensavo a me e a fare bene i miei salti. Peccato per l’ultima prova, nulla solo per 1 centimetro”.
Nella stessa finale c’è il settimo posto del veterano azzurro Roberto La Barbera che salta 6,41: “Potevo certamente fare di più. Ho avuto problemi con la lamina vecchia della mia protesi, non ho avuto tempo per provare quella nuova e quindi in gara non ho avuto la risposta che cercavo. Io comunque vado avanti e vi do’ appuntamento ai Mondiali Master di Malaga il 9 settembre e ai Mondiali paralimpici di Dubai”.

Dai 100 T53 arriva il quarto posto di Diego Gastaldi. Dopo un’ottima partenza, il bronzo europeo degli 800 perde sul traguardo la terza piazza per due soli centesimi di secondo (17.07) contro l’inglese Moatez Jomni. C’è rammarico nelle sue parole per la medaglia sfumata: “Sono partito bene, ma alla fine ho slittato e perso il vantaggio che avevo accumulato. Con la pioggia ho dovuto usare i guanti che di solito non uso mai; in condizioni meteo migliori gli avrei dato 5 metri”.

Gastaldi si è poi presentato al turno di qualificazione della staffetta mista universale 4×100, introdotta per la prima volta proprio a Berlino. L’Italia passa alla finale di domani con il terzo miglior tempo (54.35) grazie ad un quartetto composto anche da Carlotta Bertoli, Riccardo Bagaini e Oxana Corso.
Gli Azzurri sono soddisfatti del loro debutto in questa nuova specialità riservata a quattro disabilità differenti.
Corso (T35) è entusiasta: “Questa staffetta è molto bella, mi dà tanta energia”. Bagaini, che vuole aggiungere una medaglia al suo argento di staffetta 4×100 amputati e al suo bronzo individuale nei 200 T47, dichiara: “Sono orgoglioso, abbiamo battuto la Spagna. Le prove non sono andate benissimo, ma in gara siamo riusciti a fare bene”. Bertoli (T13) aggiunge: “È la mia prima staffetta a livello assoluto e mi sono divertita”.

Farhan Hadafo Adawe ha chiuso oggi la sua esperienza all’Europeo con un quinto posto sui 400 T52 dopo aver conquistato il bronzo nei 100: “Per essere alla prima convocazione in Nazionale, mi basta quello che sono riuscito a fare. Ci saranno sicuramente altre gare, altri paesi e altre occasioni future di medaglia. Questa gara non è la mia specialità ed è stata pesante, ma ho ancora tanti margini di miglioramento”.

 

La giornata conclusiva della rassegna continentale vedrà impegnati i quattro Azzurri della staffetta universale e altri nove atleti. Inizieranno i 100 T63 della primatista mondiale Martina Caironi, già oro nel lungo, e Monica Contrafatto, argento iridato di specialità. Cinque minuti dopo sarà la volta dei 100 T44/64 con Simone Manigrasso, Emanuele Di Marino e Marco Cicchetti, seguiti dal bronzo europeo del lungo T63 Marco Pentagoni alla prova dei 100. La pedana del peso F11 è pronta per la capitana Assunta Legnante, che a Berlino cerca il grande risultato. Le gare individuali dell’Italia si chiuderanno con i 400 T62 di Andrea Lanfrie Luca Campeotto.