Il loro comunicato stampa continua così: “Perché rispetto al 2017 si stima una produzione di rifiuti minore di circa il 9%? Quali abitudini sono cambiate? Che modifiche sostanziali ha subito la nostra popolazione? Siamo sicuri che non stiamo pianificando il tutto sul dato dei rifiuti raccolti (indifferenziato 29.587 e differenziato 10.954)? Questo potrebbe essere un grave errore, in quanto è viziato da mesi di emergenza durante i quali i rifiuti giacevano lungo le nostre strade. Il pericolo è prevedere maggiori costi per l’intero ciclo di smaltimento, ma parametrarlo ad una stima al ribasso dei rifiuti prodotti. Quanto ci costerà realmente il tutto?”
“Approfondiremo per scongiurare il pericolo che scelte sbagliate e valutazioni errate producano effetti negli anni a venire, con ripercussioni negative ovviamente, come sempre, nei confronti delle tasche dei cittadini.
Per ora i conti non tornano, ma di sicuro prima o poi ci presenteranno il conto. Chiediamo chiarezza sull’intera faccenda”, concludono Vincenzo Salerno e Santa Borriello.