Se vi state chiedendo per quale motivo ho tirato in ballo il grande Pirandello a proposito di una partita di pallone, è presto detto: la partita stessa è stata decisa in larga parte da un episodio che si presta alle più svariate interpretazioni. Più o meno intorno alla metà del primo tempo, Malcuit, l’esterno destro del Napoli, è stato colto da un attimo di follia: un suo improvvido passaggio ha scatenato la corsa di Cristiano Ronaldo verso l’area di rigore partenopea. Il povero Meret ha provato a rimediare: è uscito incontro a CR7 e… Che cosa è successo? Ha commesso fallo sul suddetto Ronaldo, che è stramazzato sull’erba come se fosse stato investito dal Freccia Rossa lanciato a tutta velocità? Non ha in nessun modo toccato il Fenomeno portoghese?
Rocchi non ha avuto alcun dubbio, e non ha voluto neppure consultare il Var: rosso diretto per Meret e punizione per i bianconeri, non rigore in quanto il fallo (?!?) è stato sicuramente commesso fuori dell’area di rigore. A questo punto, ecco la situazione chiaramente pirandelliana. I commentatori di Sky hanno più volte rimandato in onda l’intervento del portiere, alla ricerca del ‘contatto’ che avrebbe giustificato l’operato arbitrale. Un ginocchio? Il piede? Un “pelo” che fuoriusciva dal calzettone di Meret? Per quanto si siano sforzati, niente da fare! Dalla visione delle immagini – mister Ancelotti e tantissimi altri l’hanno sostenuto – era emersa una sola verità: il Ronaldo era già in ‘volo’, prima ancora che si materializzasse davanti a lui ‘la sagoma’ in caduta di Meret! E allora che cosa fare per uscir fuori dall’imbarazzo? “Il regolamento parla chiaro”, ha sentenziato subito uno dei commentatori. “Il fallo da ultimo uomo prevede l’espulsione diretta!” Ineccepibile, ma se il fallo non c’è? “Va punita anche la possibile “intenzione di fallo”, è stato affermato da un altro “solone”; però anche questa è tutta da dimostrare…
Altri, nei commenti di fine partita, hanno tirato in ballo “la chiara occasione da rete”, ma quel pallone Ronaldo, oggettivamente, non avrebbe potuto raggiungerlo nemmeno a bordo di una Ferrari! Per il televideo Rai, addirittura, il “fatto” non era da discutere. Meret era stato espulso per fallo su Ronaldo, e basta! Sulla successiva punizione di Pjanic la Juve è passata in vantaggio, poi ha raddoppiato, e amen! Così è se vi pare…
Il secondo tempo, nel quale s’è ristabilita la parità numerica per l’espulsione del già ricordato Pjanic (la sua espressione di incredulità, di “lesa maestà”, a seguito della decisione arbitrale è da “stampare” nella memoria, come emblema della tracotanza juventina!) ha avuto una storia tutta diversa: il Napoli ha, praticamente, annullato la squadra bianconera, ha dimezzato lo svantaggio e ha visto infrangersi sui ‘pali” (non è una novità: purtroppo, è successo già troppe volte) la speranza di uscire dal San Paolo con almeno la soddisfazione di non aver perduto la partita.
Il rigore (a proposito, ma nella ripresa è stato cambiato l’arbitro? Espulsione di un bianconero, cartellini gialli a “gogò”, addirittura un penalty contro i non-colorati!) sbagliato da Insigne grida ancora vendetta, ma la sostanza, come abbiamo accennato prima, non sarebbe stata molto diversa: il discorso scudetto s’è definitivamente chiuso, ammesso che ci fosse la possibilità di riaprirlo. Adesso è il momento di passare ad altre considerazioni. Anzitutto, con tutto il rispetto dovuto ad un allenatore pluridecorato come “Carletto”, il mister non mi trova d’accordo per alcune scelte effettuate ieri, ma anche nelle precedenti partite. Non avrei, ad esempio, tolto dal campo Milik, l’unico che potesse competere, sul piano fisico, con la tetragona difesa bianconera. Sarebbe, forse, stato più opportuno rinunciare a Malcuit il quale, come ha dimostrato il prosieguo della partita, era in evidente stato confusionale dopo il grave errore commesso. Oppure, sostituire Insigne. E’ da parecchio tempo che Lorenzo, così come Mertens, è in uno stato di forma pietoso: perché insistere su chi non offre più un rendimento adeguato alle necessità e agli impegni pressanti del Napoli? Il campionato, ormai, è andato, e non certamente da ieri! Resta l’ultimo obiettivo di stagione: l’Europa League. Nessuno, nemmeno il più acceso, intransigente tifoso azzurro, pretende che la si vinca per forza, ma che, nelle prossime partite – come, obiettivamente, è successo ieri, al di là del risultato negativo! – si esca dal campo di gioco con la maglia intrisa di sudore, allo stremo delle energie, questo sì!
Ernesto Pucciarelli
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