Bel ritorno di Teodorico Caporaso nella 50 km di marcia. A Dudince, in Slovacchia, il portacolori dell’Aeronautica ha chiuso con il tempo di 3h49:14 in quarta posizione, a quasi due anni dall’ultima gara portata a termine sulla distanza. Per il 31enne di Benevento è il secondo risultato in carriera, a meno di un minuto dal record personale di 3h48:29 ottenuto nel 2016 ai Mondiali a squadre di Roma, dove si piazzò quarto conquistando l’oro con il team azzurro. Dopo il quinto posto in 3h52:14 nella Coppa Europa del maggio 2017 a Podebrady, il marciatore allenato da Diego Perez, della società Agorà di Torre del Greco, è stato condizionato dagli infortuni nelle ultime due stagioni. Quest’anno intanto, all’inizio di febbraio, ha discusso la tesi del dottorato europeo di ricerca in ingegneria industriale. Nella classica manifestazione internazionale Dudinska 50, all’edizione numero 38, il campano ha condotto una prova in rimonta passando decimo a metà gara in 1h55:24 per realizzare così una seconda parte nettamente più rapida della prima. Successo al norvegese Havard Haukenes con il personal best di 3h42:50 davanti al finlandese Veli-Matti Partanen (3h46:54) e al polacco Rafal Augustyn (3h47:04).
CAPORASO: “SONO TORNATO, MI MANCAVA LA GARA” – “Una forte emozione – le parole di “Teo” Caporaso – perché non era scontato, anche se sapevo di poter fare un risultato di questo tipo. Sono rimasto fermo per quasi un anno, a causa di un’osteite pubica, e ho dovuto seguire un lungo percorso di riabilitazione, tra idroterapia e lavoro alternativo, monitorato dal settore sanitario federale. È stato quello il periodo più difficile, prima di riprendere a marciare, ma anche importante per tornare. Il problema è emerso dopo l’ultima gara, quella di Coppa Europa, e in pratica ho ripreso ad allenarmi con continuità soltanto nello scorso luglio”. A fine gennaio un test sui 35 km di San Giorgio di Gioiosa Marea, concluso anzitempo per una squalifica. “Ho cercato di costruire una base solida – prosegue – per affrontare di nuovo una 50 chilometri. La gara mi mancava e sentivo la tensione per il rientro nella mia distanza, in una mattinata di sole che però non ha dato fastidio, con temperatura in crescendo fino a 16-17 gradi. Ma sono riuscito a tenere bene, anche dal punto di vista mentale per chiudere con un “negative split” di un minuto e mezzo, che è una mia caratteristica quando le cose vanno bene. Dovevo dimostrare di essere tornato e ho centrato l’obiettivo grazie a chi mi ha sostenuto, in particolare l’Aeronautica che mi ha aspettato in questi due anni e oggi al vero esordio con la loro maglia ho potuto finalmente ripagare la loro fiducia. La marcia è anche nella mia recente tesi di dottorato, sullo sviluppo di strumenti di analisi biomeccanica per la valutazione delle infrazioni e della performance. E domani mi attende un altro impegno, quello per l’esame da allenatore nel corso di secondo livello”.