A dieci mesi dall’inizio di questa esperienza amministrativa si è reso necessario fare un primo, seppur parziale,
bilancio del nostro percorso e quindi comunicare le nostre decisioni per l’immediato futuro.
La nostra scelta di sostegno all’amministrazione Palomba era dettata dalla convinzione di poter attuare il
programma politico della lista in cui ci siamo candidati incentrato, in primo luogo, sul rilancio economico di
Torre del Greco mediante la valorizzazione delle sue risorse (mare, corallo, attività enogastronomiche e così
via) per ridare alla nostra città quel posto che merita come attrattore turistico visti i numerosi siti di grande
interesse (Villa delle Ginestre, il Museo del corallo, i percorsi di lava negli ipogei delle chiese, la casa del Santo
Vincenzo Romano etc.), la ricchezza del territorio e la sua felice posizione geografica.
Un’ulteriore linea di indirizzo era rivolta alla tutela ed alla sicurezza dei nostri territori con l’intenzione di
lavorare per ridurre i rischi idrogeologici causati dagli incendi verificatisi nel 2017.
Ci eravamo inoltre proposti di fornire un contributo che favorisse un percorso di razionalizzazione della
macchina amministrativa e di tutti quei servizi che, con il passare degli anni, il nostro Comune aveva proceduto
ad affidare all’esterno con un progressivo aggravio di spese per il cittadino cui, purtroppo, non ha seguito nel
tempo un miglioramento della qualità dei servizi, anzi tutt’altro!!!
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Abbiamo convintamente sostenuto anche l’importanza di riportare a Torre del Greco l’Ufficio del Giudice di
Pace, di dare un utilizzo di spessore culturale e sociale alla santissima Trinità, di dotare la città delle agognate
aree di parcheggio, di curare il decoro urbano, di supportare fattivamente la candidatura della lavorazione del
corallo e del cammeo a patrimonio immateriale Unesco e tanto altro ancora.
Ebbene, nell’approcciarci a mettere in opera i nostri buoni propositi, ci siamo scontrati con ostacoli solo
apparentemente insormontabili anche perché, seppur non tutti riferibili all’azione dell’attuale governo cittadino,
sono comunque in parte riconducibili all’incomprensibile attendismo del Sindaco che, seppur costretto a far
fronte allo tsunami giudiziario che si è abbattuto sull’Ente, alla ormai cronica carenza di personale che affligge
gli uffici, a radicate pratiche gestionali che si avvitano su se stesse, all’inattesa indolenza di alcuni tra i suoi più
stretti collaboratori, ha reagito alle criticità ingessando l’azione amministrativa che invece noi riteniamo
essenziale rilanciare con ancora maggior vigore riconoscendo alla politica il primato della volontà popolare.
Ci riferiamo in primis all’emergenza N.U. che, a nostro parere, andava affrontata da subito con provvedimenti
efficaci i quali, anche se non invasivi, sarebbero stati utili ad alleviare la sofferenza della città.
Torre del Greco è rimasta travolta da una crisi a cui era già condannata allorquando scelte demagogiche e
scellerate prese negli anni addietro, anche all’insaputa di gran parte degli eletti, hanno prodotto
un’organizzazione del servizio che poteva reggersi solo su un sistema basato sul compromesso e su indecifrati
interessi che inevitabilmente, una volta crollata questa formula, ha comportato le conseguenze che abbiamo
vissuto e che tanto faticosamente oggi stiamo provando a superare; purtroppo in argomento registriamo che le
scelte prese da altri organi, tecnici e politici, non vengono neanche preventivamente comunicate ai Consiglieri
Comunali ed agli altri Assessorati coinvolti, relegandoci così al ruolo di meri spettatori.
Con grande sacrificio e spirito di sopportazione abbiamo atteso mesi affinché passasse in Giunta una delibera
che prevedesse il supporto del Comune al comitato già sorto alcuni anni fa con l’intento di veder inserita la
lavorazione del corallo e del cammeo nel novero dei beni immateriali tutelati dall’Unesco.
Abbiamo fortemente voluto che, dopo lo svolgimento di un consiglio comunale monotematico in materia di
dissesto idrogeologico, il consiglio deliberasse due ordini del giorno indirizzati all’ente stesso ed agli Enti
sovraordinati per mettere in campo una serie di iniziative (prima fra tutte l’attivazione del comitato previsto nel
regolamento di protezione civile) tese a scongiurare i disastri che potrebbero verificarsi nei nostri territori
martoriati dagli incendi del luglio 2017 e resi molto fragili da tali devastazioni, ma anche in questo caso, dopo
l’alacre lavoro e dopo l’approvazione all’unanimità in Consiglio Comunale di questi o.d.g., nulla è stato fatto in
merito, da nessuno.
Abbiamo organizzato presso l’auditorium della Banca di Credito Popolare un convegno di alto spessore
scientifico in materia di house providing per cominciare a discutere di quella internalizzazione dei servizi a
noi tanto cara, ma anche in questo caso dopo il convegno, seppure avessimo manifestato la volontà di
approfondire ulteriormente la materia, il nulla se non indifferenza malamente celata da sterili promesse.
Nell’intento di riportare a Torre del Greco l’Ufficio del Giudice di Pace, ci siamo resi promotori e coordinatori di un
tavolo con la Presidenza del Tribunale di Torre Annunziata, con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre
Annunziata e con l’Associazione Forense Enrico De Nicola di Torre del Greco.
Mentre lavoravamo al PUC (piano urbanistico comunale), al DOS (documento operativo strategico che
finalmente disegna gli interventi necessari a mettere in funzione servizi ed opere pubbliche al momento ancora
al palo) ai PICS (piano integrato citta sostenibile che, sfruttando i finanziamenti comunitari, provvede a dotare
la città di ulteriori mezzi da spendere per nuove infrastrutture), alla rivisitazione dell’obsoleto regolamento del
Consiglio Comunale e dello Statuto, a rendere realmente funzionali ai bisogni della città gli uffici
dell’urbanistica, a rendere praticabili le scelte dell’amministrazione volte a rendere dignitose le poche strutture
sportive del nostro territorio tra le quali il campo sportivo comunale “A. Liguori”, alla redazione del
Regolamento per il Referendum Cittadino, alla Consulta per l’Ambiente, all’Osservatorio per la legalità,
al possibile ritorno dell’Ufficio del Giudice di Pace sul nostro territorio ed a mille altre cose ed emergenze, altri
si sono dedicati a nomine di vario genere, che molto ci hanno lasciati perplessi, per le evidenti opacità nei
metodi di selezione.
Abbiamo sovente registrato quantomeno l’incapacità di alcuni uffici, e quindi di chi li dirige formalmente e
sostanzialmente, a far fronte ai propri compiti (il caso mensa e la gestione dei servizi sociali sono allarmanti),
ma, a fronte di queste evidenze, nulla è stato fatto anzi, addirittura si è pensato di premiare gli immeritevoli.
Abbiamo in più occasioni sollecitato la nostra Amministrazione ad una comunicazione più chiara e frequente
con la cittadinanza che spesso non è stata messa nella condizione di comprendere cosa stava succedendo (in
primis per ciò che riguarda la mensa e la N.U.), abbiamo inoltre chiesto al Sindaco di procedere ad una
rivisitazione delle deleghe agli Assessori per renderle più omogenee, così da consentire agli stessi un lavoro
più proficuo per la città oltreché procedere ad una rotazione dei dirigenti e funzionari che da troppo tempo
occupano le stesse posizioni. Anche questi nostri appelli sono rimasti inascoltati!!!
Non è possibile ed è ormai intollerabile proseguire così, non si può concordare una linea di indirizzo politico un
giorno per poi stavolgerla il giorno successivo (il caso SUAP è emblematico) e quindi al Sindaco va il nostro
accorato appello affinché cambi finalmente rotta senza più attendismi e tatticismi che nulla di buono hanno
finora prodotto, valorizzi i meritevoli ed isoli gli auto referenziati, persegua il bene comune senza timori di
intaccare posizioni di privilegio che non meritano alcuna deferenza.
Per queste ragioni ha il nostro pieno appoggio la sofferta scelta dell’Assessore – dott.ssa Annarita Ottaviano –
che è stata oggettivamente impossibilitata ad incidere nelle materie ad ella affidate tanto che, anche su nostro
suggerimento, ha ritenuto opportuno rimettere al Sindaco molte delle deleghe proprie del suo ufficio.
Ovviamente non garantiamo più al Sindaco la nostra adesione tout court all’azione di maggioranza limitandoci
in futuro ad appoggiare solo quanto verrà fatto in continuità con il programma di governo cittadino votato in
Consiglio Comunale nel mese di ottobre del 2018.
Manterremo quindi i nostri impegni e sostegno sugli argomenti già in itinere tra i quali la ristrutturazione del
Liguori, il PUC, il DOS ed i PICS, il Giudice di Pace, per tutto il resto ci riserviamo di valutare l’azione
amministrativa volta per volta e, a nostro insindacabile giudizio, senza nessun vincolo di appartenenza a questo
o quello schieramento, sperando che in futuro un deciso cambio di marcia nel senso auspicato possa
riavvicinarci all’attuale maggioranza di governo cittadino.
Ci auguriamo che questa nostra irrevocabile decisione induca il Sindaco a non lasciarsi più incantare dalle
sirene dei navigati ed esperti consigliori (che solo disastri continuano a produrre) concentrandosi finalmente
sulle migliori soluzioni possibili da mettere in campo per far fronte alle tante criticità registrate, tra le quali su
tutte ricordiamo il verde pubblico, la segnaletica orizzontale e la manutenzione delle strade, lo spazzamento, la
videosorveglianza, il riordino delle aree mercatali, le aree di parcheggio, la riorganizzazione della pianta
organica e dei servizi di Polizia Municipale etc… condividendo le scelte future con i Consiglieri Comunali
della Sua maggioranza e non con altri soggetti che non vantano alcuna legittimazione popolare, dimenticando
così di affidarsi agli inaffidabili che nulla di nuovo potranno regalare ad una città assetata di nuove soluzioni e
prospettive.
Non possiamo regalare più nulla alle vecchie logiche parentali o di interesse che già troppo male hanno fatto a
questa terra. E’ l’ultima chiamata alla dignità, dopo c’è solo il baratro e noi non saremo partecipi di questo
scempio.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Avv.ti Gaetano Frulio e Luisa Liguoro