Ma – vi starete chiedendo – perché oggi sto intrattenendo quelli che hanno la cortesia di leggermi con questo argomento? Cosa c’entrano i pirati ed i corsari con il calcio? E’ presto detto. La maggior parte dei quotidiani, sportivi e non, hanno pubblicato articoli in questi giorni che hanno per oggetto i cosiddetti ‘pirati audiovisivi’, vale a dire i tantissimi (se ne contano milioni!) appassionati di calcio, ma anche di altri sport, che utilizzano decoder illegali per vedere gli eventi ‘live’, naturalmente quasi “a gratis”!
Utilizzano l’arcinoto ‘pezzotto’ realizzato da ‘esperti’ in questo settore, pagando come corrispettivo per il ‘servizio’ erogato una somma irrisoria, rispetto a quelli che si abbonano alle piattaforme ufficiali. Le cifre, al riguardo, sono da brividi: solo nel 2018 si sono registrati 578 milioni di atti di pirateria informatica (22 milioni per gli eventi sportivi); nella sola Italia, il danno è stato stimato in 455 milioni di euro! La legge è chiara: chi utilizza decoder illegali, compie un vero e proprio reato… Su tutti gli stadi, ad inizio del nuovo campionato di calcio, saranno esposti striscioni sul terreno di gioco, con la scritta “Stopiracy” per sostenere la campagna contro la pirateria.
Giusto, tutto molto giusto… Le illegalità vanno combattute, a tutti i livelli e dovunque vengano registrate… I pirati, quand’erano catturati, si condannavano alla forca… Però, c’erano anche i corsari, con destino diverso… Sempre di ‘filibustieri’ si trattava, di uomini senza scrupoli, che ammazzavano e depredavano, ma erano autorizzati a farlo…
Ricordando questo, alcune domande mi sono sorte, spontanee, come diceva, anni fa, un noto personaggio televisivo… In primis: è lecito che, in Italia, vi sia un unico gestore a pagamento, per seguire gli eventi sportivi? E’ normale che, oltre a pagare profumatamente i “pacchetti” calcio e sport (forse sarebbe più corretto parlare di “pacco”?) questo stesso gestore , in pratica, ci obbliga ad abbonarci pure a DAZN, se vogliamo seguire tutte le partite della nostra squadra del cuore? E giusto che si continuino a pagare i suddetti, salatissimi, abbonamenti anche per i tre mesi durante i quali il campionato è sospeso? E che dire delle partite amichevoli, per vedere le quali ai tifosi malati di “calcite acuta” viene chiesta (d’accordo con la società gestita da ADL!), come extra, la corresponsione di ben 10 euro per ogni evento? Per la verità , a me sembra che vi siano ‘punti a dir poco “oscuri” in tutto questo… Però non possiamo disconoscere che siamo nell’ambito della legalità … Proprio com’erano ‘legali’ gli arrembaggi e le scorribande concesse, per grazia sovrana, ai terribili corsari?
Ernesto Pucciarelli